Giulio Tremonti, ministro dell’Economia dell’ultimo Governo Berlusconi, è intervenuto sulle colonne de “La Stampa” per analizzare la situazione finanziaria ed economica della Germania all’indomani del voto per la nomina del nuovo cancelliere, che darà il via all’era post Merkel. L’intervistato ha subito messo a nudo i problemi tedeschi, evidenziando che la ‘nuova’ Germania può essere tentata dal ritorno al Patto di Stabilità e alla vecchia Bce “perché, chiunque sia il cancelliere, porrà a se stessa e ai partner europei una grande questione, che da loro è il problema emergente: uno Stato sociale che si basa sulle mutue e sulle cooperative. Pagando le prestazioni con i rendimenti ottenuti sul mercato, ora si ritrovano con rendimenti a tassi zero, ma così il Welfare tedesco rischia di entrare in crisi, finendo per chiamare in causa anche l’Italia”.



Tremonti ha chiarito ulteriormente il concetto, sottolineando che lo Stato sociale tedesco si basa su mutue, cooperative, assicurazioni, un sistema a capitalizzazione diverso da quello italiano, che è a rotazione con l’Inps. In Germania si investe sul mercato e con i rendimenti si pagano le prestazioni, un sistema che sta crollando con i tassi zero o sotto zero. La scelta di stampare moneta dal nulla fatta nel 2012 per salvare l’euro “può fare saltare lo Stato sociale”.



GIULIO TREMONTI: “GERMANIA NON PUÒ ANDARE AVANTI COSÌ”

Nel prosieguo della chiacchierata con i colleghi de “La Stampa”, Tremonti ha sottolineato che tassi zero in Germania vuol dire che non è possibile andare avanti con quel sistema e che si aprirà una discussione non banale se tornare a prima al Patto di Stabilità e alla prima Bce, a prescindere dal nome e dall’estrazione politica del cancelliere: “Nel voto socialista c’è un elemento di reazione e di paura, ma nei popolari c’è senza dubbio un ritorno al vecchio mondo. Diciamo che una frase del tipo ‘è il momento di dare e non di prendere’ rischia nel prossimo futuro di trovare un limitato gradimento in Germania”.



Infine, un riferimento alla Grande Coalizione: “Nel 2005 la Germania ha integrato una notevole novità nel modello politico: la Grande Coalizione. Non c’era in Europa un modello di questo tipo. Fu un unicum. Merkel aveva ereditato le importanti riforme del Cancelliere socialdemocratico Schroeder e la Germania veniva da una fase di notevole difficoltà: il loro Pil cresceva meno di quello italiano e il deficit cresceva più del nostro. Ma era Grosse, la loro coalizione. Ora non lo è più”.