Il professor Giulio Tremonti, presidente della Commissione Esteri della Camera dei deputati, è stato ospite ieri sera negli studi del programma di Rete 4, Stasera Italia, classico talk condotto da Barbara Palombelli, e durante il collegamento ha affrontato alcuni argomenti d’attualità, a cominciare da un’istantanea sull’Italia: “Sta meglio di quanto si pensava e forse meglio di quanto qualcuno sperava, tuttavia è il mondo in generale che non va bene, l’economica non va bene, troppi debiti e troppa moneta, l’Italia in ogni caso ha una crescita mentre la Germania non ce l’ha e già questo dice qualcosa”.
Sulla presunta crisi del Terzo Polo fra Renzi e Calenda, Giulio Tremonti spiega: “Il patto Segni si presentava come forza di Centrodestra, la divisione avviene quando una parte, dopo le elezioni sceglie di andare a sinistra e un’altra parte verso destra, ma è un mondo totalmente diverso e il patto aveva avuto una percentuale di voto molto alta. Come mai non si crea mai un Centro in politica? Dipende dalla storia politica dei vari Paesi. In Germania c’è una moltiplicazione delle forze politiche, in Francia è in divenire, mentre da noi si è abbastanza bloccata e irrigidita su due polarità diverse. Cosa ne penso di Renzi e Calenda? Mi fa un’altra domanda?”. Il professor Tremonti è quindi stato incalzato sul Pnrr: “Abbiamo tempo di rimodularlo? Penso di sì. E’ finanziato sulla base di una legge italiana che era quella della proposta degli Eurobond, in gran parte finanziato su quella tecnica, sono assolutamente a favore”.
TREMONTI: “L’ITALIA NON SPENDE I SOLDI EUROPEI”
“Il Pnrr – ha continuato Tremonti – è di una complessità enorme, se uno lo vede anche solo fisicamente, sono 23 centimetri con norme di diritto, matematica, cultura europea, c’è l’idea provvidenziale di rifare insieme l’Italia e gli italiani e c’è dentro di tutto, dalle ferrovie che mancano all’educazione, l’ambiente, un programma molto vasto. Gran quota di quella assegnata all’Italia è a debito, se l’investimento non ritorna… il debito va pagato e questo va sulle generazioni future. Come si può pagare questo debito? Molte opere non si ripagano e alla fine qualcuno la deve pagare”.
“L’idea di valutare tempi e metodi e dirottare alcuni flussi la trovo giusta. E’ un piano che è stato fatto prima dell’inflazione – ha concluso Tremonti – si cala su un’amministrazione che non spende i fondi europei, in Polonia c’è un’autostrada finanziata dai soldi europei dell’Italia. E’ molto complesso e tutti insieme dovremo gestirla senza fare polemica e senza dire che si è perso tempo”.