Giulio Tremonti, attualmente vice ministro dell’Economia e delle finanze, ma in passato a capo dello stesso dicastero, ha condiviso una riflessione sulle pagine della Stampa, commentando un articolo pubblicato ieri sullo stesso quotidiano a firma di Alessandro Barbero. Nel pezzo, che parlava di crisi bancarie, si ‘accusava’ l’economista di aver “rivendicato per anni lo stato di salute bancario, salvo poi essere smentito da una slavina“, in riferimento al fatto che nell’ultimo periodo il ministro Giorgetti ha più volte rivendicato che le banche italiane stanno bene.



Tremonti, però, ci tiene a “far notare quanto segue” elencando tre punti. Il primo è che “a partire della metà del 2008 una quota enorme del sistema bancario del centro e del nord Europa fu travolta dalla crisi dei subprime“, in una riunione di quello stesso anno di Ecofin in cui si propose di “imporre al Regno Unito sanzioni per gli aiuti di Stato ritenuti indebiti per il salvataggio della banca Northern Rock”, lui fece notare che “quella che si considerava una eccezione da punire sarebbe presto diventata una regola applicata in forma sistematica“. Non solo, perché Tremonti ricorda anche di aver parlato apertamente, prevedendola, della crisi bancaria nel suo “La Paura e la Speranza. La crisi globale che si avvicina e la via per superarla” pubblicato l’anno prima.



Tremonti: “Anticipammo la crisi bancaria e la arginammo”

Tornando al 2008, però, Tremonti ricorda anche come in Italia non vi fu alcun caso di subprime, ma comunque il Governo, del quale era ministro dell’Economia, “anticipò con il DL 25 giugno 2008 n. 112, il contenuto delle tre successive leggi finanziarie“, mettendo a suo dire “in sicurezza l’economia del nostro paese” all’epoca “terzo per debito pubblico nel mondo, ma senza avere la terza economia mondiale”.

Non a caso, ricorda Tremonti, nel 2011 nelle sue Considerazioni conclusive annuali, la Banca d’Italia sottolineò che “mancava ogni riferimento al rischio di crisi bancarie in Italia” e che, cita testualmente, “In Italia il disavanzo pubblico, prossimo quest’anno al 4 per cento del pil, è inferiore a quello medio dell’area euro… grazie a una prudente gestione della spesa durante la crisi”. Insomma, non solo Tremonti ricorda di aver chiaramente previsto la crisi bancaria, ma anche di aver contribuito, con il Governo, ad evitarla, salvo poi, conclude, “la storia che si è sviluppata con la lettera Draghi-Trichet del 5 agosto 2011“.