Giulio Tremonti, ex ministro delle Finanze e poi dell’Economia in tutti i governi del Centrodestra dal 1994 sino all’ultimo esecutivo Berlusconi, ha rilasciato un’intervista ai microfoni del “Corriere della Sera”, nella quale ha esordito dicendo che nel 1989, qualche mese prima della caduta del Muro di Berlino, aveva profetizzato che stava per spezzarsi la catena Stato-territorio-ricchezza che a lungo andare avrebbe eroso il potere degli Stati e quindi della politica. Oggi, più che di “whatever it takes”, secondo Tremonti “possiamo parlare di ‘whatever mistakes’ (qualunque errore). Provo a spiegarmi: crisi del 1929 e crisi del 2008 hanno una comune origine finanziaria, giusto? Ecco, se da quella del ’29 si era usciti stabilendo un sistema di regole chiare, per esempio sulle banche, a quella del 2008 si è data una risposta esclusivamente finanziaria. E, invece, che dare delle regole nuove, si sono violate quelle che c’erano già”.



Giulio Tremonti, peraltro, considera Draghi uno degli artefici della drammatica lettera della Bce che di fatto, nel 2011, sancì la fine del governo Berlusconi: “Le informazioni alla Bce arrivavano dall’Italia. E questo accadeva dopo che Draghi, da governatore della Banca d’Italia, aveva appena approvato i conti pubblici italiani, definendo ‘saggia e prudente’ la gestione che ne era stata fatta negli ultimi tre anni. In dieci anni, da Monti a Draghi, l’Istat ha fotografato un aumento della povertà raddoppiato anno dopo anno. Uno dei motivi che dovrebbe imporre prudenza rispetto ai ragionamenti sull’abolizione del Reddito di cittadinanza”.



GIULIO TREMONTI: “PNRR SCRITTO IN UN’ALTRA EPOCA”

Per ciò che riguarda le sanzioni alla Russia, Giulio Tremonti al “Corriere della Sera” ha dichiarato: “Una volta irrogate non le puoi più togliere, altrimenti perdi la credibilità. Sulle scelte collaterali, tipo il tetto al prezzo del gas, bisogna tenere conto che non è una misura matematica, quindi non puoi prevederne gli effetti. Immaginare che il nostro tetto al prezzo del loro gas possa funzionare mettendogli paura, secondo me, non è possibile. Sarebbe come infilare la testa nella bocca di una tigre”.



E il PNRR? “Quel piano è stato scritto in un’altra epoca. Non prevedeva l’inflazione, che adesso c’è; e prevedeva un sistema di investimenti sulla base di priorità che adesso non sono più le stesse. È ovvio che in alcune parti debba essere rivisto. Rigassificatore a Piombino? Lo farei, ma sulla base di quello che dice la Costituzione. L’articolo 117 stabilisce che le infrastrutture locali d’interesse nazionale sono di competenza regionale”, ha concluso Tremonti.