Giulio Tremonti, ex Ministro dell’Economia attualmente candidato alle Elezioni Politiche 2022 con Fratelli d’Italia, ha parlato in una intervista ad Avvenire della crisi del gas, il cui prezzo sta diventando sempre più alto: “Il rapporto sullo Stato dell’Unione rivela che la dipendenza dalla Russia incide soltanto per il 9%. È una materia complessa, un dibattito complicato. Ma dietro gli aumenti del gas e delle materie prime non c’è solo la guerra”.



L’esperto, in tal senso, ha le idee chiare su cosa realmente si cela dietro al fenomeno. “C’è la speculazione. C’è la follia della finanza”. Le radici, però, sono molto lontane. “Dal 2012 è stata creata moneta dal nulla. Una mostruosa massa monetaria. Hanno pensato che la soluzione fosse chiudere la fase dell’austerità e aprire quella della liquidità. E ora ecco l’incendio. Una gigantesca bolla finanziaria. La guerra? L’ha solo bucata”. Gli effetti sono sotto gli occhi di tutti e sia l’Italia sia l’Ue non stanno riuscendo a controllarli.



Tremonti: “Prezzo gas? Russia incide solo per 9%”. Gli effetti della speculazione

“Aumenteranno i prezzi. Chiuderanno le imprese. Si perderanno posti di lavoro. Sarà una crisi grave che scatenerà pesanti effetti sociali. Ecco la peste del ventunesimo secolo: la finanza deviata”, questa è la drammatica previsione fatta da Giulio Tremonti ad Avvenire, dove il gas è soltanto una faccia del dado. L’ipotesi del razionamento, secondo l’ex Ministro dell’Economia, non può essere risolutiva. “Un conto è ridurre il riscaldamento in una casa, un altro conto è togliere l’energia in una fabbrica. Lì blocchi la produzione e distruggi posti di lavoro”. Anche perché “la speculazione si sta spostando dal quadrante finanziario al quadrante delle materie prime”. È questo l’aspetto che preoccupa di più l’esperto.



In tal senso, il candidato alle Elezioni Politiche 2022 con Fratelli d’Italia, non può che puntare il dito contro la politica: “Sicuramente non ha affrontato per tempo una crisi che si stava manifestando in tutta la sua gravità. Oggi non è più possibile una politica giorno per giorno, serve un’azione proiettata in un orizzonte temporale lungo”, ha concluso.