Il professor Giulio Tremonti è stato intervistato nella giornata di ieri dal programma di Rete 4, Controcorrente. “La situazione è grave e tragica ma per certi versi comica, sentire che Chatam House che è il tempo della riservatezza, dell’estabilishment, escono tre notizie diverse da personaggi così importanti ti da l’idea che la situazione ripeto è grave ma forse in un qualche modo scricchiola, punto uno”. Secondo Tremonti al conflitto seguirà un periodo di enormi difficoltà: “La guerra sarà seguita da altre crisi, è un anello della catena della crisi globale; c’è stata la pandemia prima, c’è la guerra adesso, ci sarà credo una grande crisi finanziaria, ci sono enormi problemi collegati a commerci, carestia, a ipotesi di rottura dei meccanismi di mercato su cui tanto si è basato l’occidente”.



Tremonti punta il dito verso la Russia ma anche verso la classe dirigente europea “Detto questo io credo che ci sia davvero una folle asimmetria fra chi sta al Cremlino, che sembra un demone dispotico, che ha letto Orwell, pensa alla guerra fra continenti e stati, e una notevole incompetenza di tutte le nostre classi dirigenti. Avete detto G7 ma dove erano questi signori l’anno scorso quando su Ucraina avevano due paragrafetti rassicuranti nel loro comunicato? Dov’erano al G20 di Roma senza accorgersi che erano in 18 perchè mancavano Russia e Cina. La crisi continua e si sviluppa, ma è drammatico avere questa classe dirigente. Francamente entrare in periodo di crisi con una crisi dirigente, non italiana, che non ha previsto che si entrava in un’età di crisi drammatica, questo credo che ponga ai popoli un grande problema sulla loro rappresentanza”.



TREMONTI: “LA GRANDEZZA DELL’UNIONE SOVIETICA IMPOSSIBILE DA REPLICARE”

Di nuovo sulla Russia e sulla volontà di Putin di ricreare l’Unione Sovietica, Tremonti spiega: “La grandezza della Russia alla quale si riferisce Putin era basata su 300milioni di abitanti, sull’Armata Rossa e soprattutto sul software che era il comunismo. L’armata russa permetteva a Stalin di dire che la Russia confinava con chi voleva e il comunismo era dappertutto, anche in Italia, in America Latina e in Africa”.

“Quel mondo non c’è più – ha proseguito Tremonti – in Russia vi sono 140milioni di persone sparse su una superficie sconfinata tanto grande quanto poverissimo, vive solo di estrazioni minerarie, c’è un drammatico declino demografico, poi c’è la vodka, una cattiva medicina. Forse è comunista – prosegue Tremonti riferendosi a Putin – ma secondo me è matto, è un altro discorso, è distopico qualcosa di patologico. La grandezza del comunismo può essere evocata ma non c’è più. In merito alla Cina – conclude Tremonti – l’Occidente ha sempre vinto, dopo la guerra tutti volevamo essere americani, non credo che tutti oggi vogliano essere cinesi escluso i cinesi”.