IL MONITO DI TREMONTI CONTRO L’UNIONE EUROPEA

«L’Europa vuole le nostre spiagge: le loro mire vanno spente con la Costituzione e i trattati»: come sempre schietto e diretto, Giulio Tremonti a “La Verità” ‘anticipa’ quello che poi sarebbe diventato nel corso della giornata – a sorpresa – il “tema politico del giorno”, ovvero il Ddl Concorrenza.



Con un CdM di circa 10 minuti, il Premier Draghi ha strigliato i Ministri del proprio Governo per poter arrivare all’approvazione finale della riforma legata a stretto filo con il Pnrr italiano: in particolare, il tema della direttiva Bolkestein e delle concessioni balneari, tra l’altro recentemente rimessi in discussione dal Tar di Lecce. Ebbene, qualche ore prima l’ex Ministro dell’Economia sul quotidiano diretto da Maurizio Belpietro tracciava una bella critica a 360° contro l’Ue e lo stesso Ddl Concorrenza ancora bloccato in commissione Industria al Senato (dallo scorso dicembre, ndr). «Non è stata data sufficiente considerazione ad un dato essenziale: la Bolkestein – la direttiva della Commissione Europea che regola il libero mercato e la messa in bando delle concessioni – è del 2006, il Trattato di Lisbona è non solo successivo (2007) ma superiore per forza giuridica». Tremonti riporta un passaggio di quel trattato che già da solo renderebbe inefficace e sbagliata la direttiva in questione: «l’Unione rispetta l’uguaglianza degli Stati membri e la loro identità nazionale, insita nella loro struttura fondamentale, politica e costituzionale, compresa il sistema delle autonomie locali e regionali». Insomma, la sovranità nazionale non può essere superata tanto facilmente dal “diritto europeo”, eppure con la direttiva Bolkestein porta con sé proprio questo rischio.



TREMONTI: “BASTA LA COSTITUZIONE CONTRO LA DIRETTIVA BOLKSTEIN”

Per l’ex Ministro Giulio Tremonti, la direttiva Bolkestein «sublima l’ideologia mercatistica concentrandola nella formula della concorrenza, ma restano tuttavia insuperabili i principi costituzionali contenuti nel Trattato e nella Costituzione».

In Italia, la questione potrebbe essere assai simile a quella di altri casi europei: spiega ancora Tremonti a “La Verità”, «Nella nostra Costituzione la materia demaniale è infatti regolata nella parte prima e non può essere bypassata da una normativa come quella contenuta nella direttiva». Ancora l’ex Ministro del Governo Berlusconi ricorda come la direttiva Ue ha già un limite nel combinato disposto di Trattato europeo e Costituzione italiana: «Tutta la giurisprudenza sinora sviluppata sulla Bolkestein è stata sviluppata dal lato del “mercato” ma non può superare gli elementi erariali e demaniali che, per Costituzione, sono centrali nella struttura dello Stato». L’atto di accusa di Tremonti contro Bruxelles e contro la direttiva Bolkestein è semplice quanto durissimo: «si fa finta di nulla in nome del mercatismo che rende la concorrenza un’ideologi»; e il tutto, «con il ricatto del Pnrr». Chiosando il suo “j’accuse” alla Bolkestein, Giulio Tremonti dichiara «l’Europa si è messa dal lato giusto della storia. Ma per come si è sviluppato in Italia questo lato, è evidente che questo ha preso la curva di una accentuata sottomissione e nel caso della Bolkestein della sottomissione all’ideologia novecentesca della concorrenza. Una ideologia che, ripeto, non può superare il Trattato europeo e la Costituzione italiana».