Il professor Piero Barbanti del San Raffaele di Roma, è stato ospite di Uno Mattina per parlare stamane di tremore fisiologico ma anche legato al morbo di Parkinson. Come distinguerlo? “Il tremore fisiologico è normale – spiega – le persone che tremano pochissimo, come i chirurgi, è come se avessero il motore di una limousine, mentre le persone che vibrano di più è come se avessero un diesel”.
“Le mani – ha continuato – tremano più facilmente perchè sono le parti più distanti dal corpo, ma può tremore anche la testa che può essere no no o si si, possono tremare anche mandibola, lingua, palato, a volte trema anche l’apparato che produce le parole e si evidenza soprattutto negli anziani”. Il professor Barbanti ha proseguito: “Il tremore è fisiologico, bevo troppo caffè, sono nervoso, sono preoccupato, un po’ di tremore ci può stare”.
TREMORE FISIOLOGICO E MORBO DI PARKINSON: PERCHE’ QUANDO SONO ANSIOSO TREMO
E ancora: “Ci sono anche condizioni in cui si trema per la tiroide che funziona troppo o se soffro di asma, e poi esiste il tremore essenziale che è è benigno in quanto non si associa a mancata disabilità”.
Ma perchè quando sono ansioso tremo? “Quando sono emozionato ricevo una doppia corrente da neuroni gamma, carichiamo i nostri muscoli da una doppia carica, pensiamo ai 100metristi che li vediamo trepidanti prima della corsa”. Ma quando bisogna iniziare a preoccuparsi? “Se tremiamo senza motivo bisogna andare dal medico o dal neurologo, ma si può fare anche una prova per scoprire se esiste un tremore cinetico. Facciamo la prova della spirale, basta disegnare una spirale, se il tratto è lineare e la distanza fra le varie spire è la stessa non c’è alcun problema”.
TREMORE FISIOLOGICO E MORBO DI PARKINSON: LA PROVA DELLE RIGHE
C’è anche un’altra prova che si può fare a casa, molto semplice: “C’è anche la prova delle righe parallele. Chi ha il tremore essenziale fa un tratto ravvicinato e un po’ tremolante. Il tremore non parkinsionano risente favorevolmente dell’alcol, il soggetto trema meno dopo aver bevuto, basta una piccola quantità per ridurre o abolire il tremore, che è solo un fatto estetico”.
Il prof Barbanti ha continuato: “Nel Parkinson le cose sono diverse, c’è una parte nera del cervello che manda degli impulsi al nucleo del cervello. Bisogna quindi analizzare il cervello per capire se il tracciante si accumula normalmente, in caso negativo potrebbe trattarsi di Parkinson. Parkinson non è comunque solo tremore ma è anche rallentamento e rigidità”. L’Intelligenza artificiale può aiutare: “Ci sono studi molto promettenti che analizzando il sonno del soggetto si può predire la comparsa di Parkinson e la sua evoluzione. Il futuro – ha concluso – sarà scoprire i primissimi accenni e trattare subito la malattia, prima lo fermi meglio è. L’età media del Parkinson è di 70 anni ma uno su 4 comincia prima dei 50 anni”.