Nuovi sciamani crescono. Per il secondo anno consecutivo Nextatlas, la piattaforma torinese specializzata nel monitoraggio predittivo delle tendenze emergenti nei consumi e negli stili di vita contemporanei a livello globale, pubblica a fine anno uno studio per fare il punto sulle previsioni dell’anno precedente e rilanciare sui concetti che caratterizzeranno il nostro futuro prossimo. Per individuarli, i giovani ricercatori di Nextatlas ovviamente non scrutano una palla di cristallo ma il ben più evocativo mondo dei social, grazie ad algoritmi proprietari capaci di intercettare tra milioni di post, tag, contenuti e conversazioni online i cosiddetti segnali deboli di un futuro che è già qui, quelli che in principio affiorano come flebili fiammelle ma sono poi destinati a crescere in popolarità nei prossimi anni.



Nextlas ha infatti costruito nel tempo un osservatorio unico nel suo genere, una nuova piattaforma che utilizza l’intelligenza artificiale per analizzare qualcosa come 2,5 milioni di post alla settimana e 600.000 tag condivisi sui social quotidianamente da un pool di osservazione di circa 300 mila tra micro influencer e “innovatori”. Dall’analisi sempre aggiornata di questo flusso di dati, la piattaforma estrapola i trend del futuro e ne misura l’andamento nel tempo e l’impatto, con un 93% di precisione delle previsioni, a consuntivo.



Inutile dire che non vi è impresa – piccola o grande che sia – che non abbia bisogno di tali informazioni. La clientela di riferimento della startup infatti spazia dai capi del marketing agli investitori istituzionali, dalle società di consulenza alle agenzie di comunicazione, dagli sviluppatori di nuovi prodotti ai brand manager, chi insomma i prodotti non solo li deve vendere ma prima ancora concepire, progettare, costruire materialmente, distribuire.

Tra le tendenze scelte per il 2022 ce ne sono quattro in particolare su cui i ricercatori di Nextlas si sentono di scommettere. Vediamoli uno alla volta.



“Il primo riguarda il mondo del food&beverage ed è il tema della giustizia alimentare” dice Elena Marinoni, ricercatrice di Nextatlas. “Il cibo evolve in strumento di cambiamento sociale e ispira forme nuove di attivismo”. Quella per la giustizia alimentare sarà una battaglia per garantire a tutti cibo nutriente, sicuro, accessibile e comprende tematiche come la proprietà della terra, l’impatto delle filiera agro alimentari sulle comunità locali, le pratiche di agricoltura rigenerativa, i diritti dei lavoratori, la sovranità alimentare. La crisi sanitaria e quella economica stanno insomma trasformando il cibo nel principale parametro per misurare la giustizia sociale e quella economica. La previsione è che l’abbinamento “cibo e giustizia” crescerà in popolarità dell’82% nei prossimi sei mesi. 

Se nel corso degli ultimi anni sono caduti diversi taboo, consentendo alle donne di parlare liberamente di ciclo, fertilità, menopausa, benessere sessuale, il 2022 segnerà una svolta epocale nella direzione del miglioramento della propria immagine. “In particolare tra le giovani donne – generazione Z e Millennials – prenderà piede la pratica del micro ritocco – commenta Marinoni – quello insomma che non manda in tilt i software di riconoscimento facciale e che consente risultati più naturali, è meno invasivo e costa di meno dei tradizionali interventi di chirurgia estetica”. Nextaltlas prevede una crescita del 34% del mercato dei micro trattamenti legati alla bellezza quali ad esempio il dermaplaning.

La terza novità riguarda il concetto di ciclo di vita, applicato tanto alle persone quanto agli oggetti. “Se in questi ultimi due anni si è affermato uno stile di vita ‘ibrido’, a causa del continuo passaggio dalla vita reale a quella digitale, ora la proiezione si sposta sul lungo periodo. Il fascino per le novità lascerà spazio a quello per la longevità”, dice Marinoni. Questo contribuirà a cambiare radicalmente il nostro rapporto con gli oggetti, a farci pensare al futuro ragionando in modo diverso sul periodo di vita che segue alla fine del lavoro principale, preferiremo le cose che resisteranno meglio al tempo perché di migliore qualità o perché facilmente riparabili o riconvertibili. Le conversazioni online intorno alla parola “longevità” cresceranno secondo Nextatlas del 53% nel corso dei prossimi 6 mesi e molte aziende si stanno ponendo il problema di offrire risposte concrete. Colpisce in questo senso la mossa di Apple che -capita la svolta dopo tante polemiche – sta finalmente lasciando la sua politica di obsoloscenza programmata dei propri smartphone e ha lanciato un kit per consentire alle persone di ripararseli soli.

L’ultima novità riguarderà l’evoluzione del mercato. Così come nell’ultimo anno e mezzo è diventato dominante il tema di sostenere le piccole imprese locali indipendenti, “a tendere il modello di ‘città dei 15 minuti’ ridefinirà la mobilità, il retail, gli stili di vita, le politiche urbane e contribuirà a rinsaldare il senso di comunità e di prossimità”, commenta Elena Marinoni. “Non solo: a causa della pandemia perdurante, della penuria delle materie prime e della crisi della logistica globale, le grandi imprese hanno iniziato a decentralizzare produzione e distribuzione creando sistemi, modelli ma anche concetti di negozio sempre più vicini ai comportamenti e alla cultura dei singoli quartieri o territori”. Il concetto di decentralizzazione secondo il monitoraggio di  Nextatlas 2022 crescerà del 37% nel corso dei prossimi sei mesi. 

Inutile dire che l’influenza della pandemia ha prodotto in questi anni cambiamenti epocali, ed in ogni direzione. Come spesso accade, quando le cose cambiano velocemente, non si limitano ad evolvere ma spesso stravolgono i nostri comportamenti e le nostre convinzioni.