È la sostenibilità il driver che promette di guidare le scelte alimentari degli americani nel 2022. A dirlo è il New York Times che in un recente articolo racconta quali saranno le tendenze destinate a ritmare il 2022 in fatto di cibo. Gli esperti consultati dall’autorevole quotidiano statunitense prevedono infatti che i prossimi mesi saranno modellati dai bisogni delle persone che lavorano da casa e dalla Gen Z, una generazione molto attenta agli aspetti green anche quando si siede a tavola. E questo porterà all’affermazione di nuove tendenze, tutte ispirate alla logica “verde”.



Tra queste, il giornale segnala innanzitutto la riscoperta dei funghi: alla ribalta salgono perfino quelli allucinogeni, ma soprattutto l’attenzione sarà puntata sulle grandi cappelle dei funghi ostrica, utilizzate come alternative alle capesante. E in questo scenario – dice il NYT -, è presumibile che crescerà il numero di piccole fattorie urbane che si dedicheranno proprio alla coltivazione di funghi. 



Ma le novità non finiscono qui. Nel 2022 infatti – continua il NYT -, dovremo attenderci anche l’avanzata di prodotti sostituivi della carne. A spingere il trend potrebbe infatti arrivare l’approvazione federale relativa alla carne coltivata in laboratorio da cellule animali, attesa entro la fine dell’anno. Ma a sostenerlo ci sarà anche l’offerta, ormai strutturata e consolidata, di carni a base vegetale, proposte da aziende specializzate come Impossible Foods e Beyond Meat. 

E ancora, i prossimi mesi promettono una più decisa diffusione delle alghe. A loro favore – dice il NYT – gioca il valido profilo nutrizionale unito alla capacità di rimuovere l’anidride carbonica dall’atmosfera e l’azoto dagli oceani. Tutte proprietà che si sposano perfettamente con una sensibilità green e che promettono di conquistare tanto i ristoranti di fascia più alta quanto i menu di tutti i giorni. 



In questa stessa linea “verde” poi – aggiunge il NYT – si inserisce anche la curiosa diffusione di stoviglie edibili. La lista è lunga: a fare capolino sono, per esempio, le tazze di wafer che rimangono croccanti e fresche abbastanza a lungo da permettere di gustare un caffè. Ma sono disponibili anche cucchiai, piatti ciotole, bacchette e tazze, tutti rigorosamente commestibili, il cui prezzo si fa sempre più conveniente, aprendo così le porte – prevede il NYT – a una vera e propria rivoluzione del packaging alimentare che punta alla riduzione dei contenitori monouso e dei rifiuti di plastica.

Nel corso di quest’anno però – nota sempre il NYT– si faranno strada anche altre tendenze in fatto di food & beverage. La prima riguarda il caffè ed è quindi destinata a interessare parecchio anche il pubblico italiano, per il quale la “tazzulella” rappresenta un rito irrinunciabile. I cambiamenti climatici stanno minacciando le coltivazioni e facendo lievitare i prezzi, con il risultato che la più pregiata qualità arabica lascerà maggiore spazio alla robusta, meno costosa e più facile da coltivare. 

La seconda conduce invece diritto a un revival degli anni Ottanta, riportando alla ribalta alcuni cocktail che strizzano l’occhio al passato, seppur presentati con rivisitazioni in chiave più “salutista” e responsabile: saranno infatti realizzati con succhi di frutta freschi, meno zucchero e liquori di miglior qualità. 

Infine, va segnalata anche l’affermazione di una nuova sensibilità in fatto di gusto: crescerà infatti la tendenza a mescolare sapori dolci e speziati. Un mix che, oltreoceano, ha già dato vita a un nuovo aggettivo – swicy – frutto della crasi tra la parola sweet (dolce) e spicy (speziato). 

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