Il muro della diffidenza verso il web inizia a mostre le prime, vistose crepe. Anche nel caso dei prodotti alimentari, tradizionalmente finora legati alla dimensione fisica, i consumatori si rivolgono ormai in misura non più risibile alla rete per raccogliere informazioni. A dirlo è l’Edizione 2021 dell’Osservatorio Multicanalità condotto dalla School of Management del Politecnico di Milano, che rileva come ben il 27% degli acquirenti di prodotti di Largo consumo – all’interno dei quali il food rappresenta una parte nevralgica – abbia iniziato a utilizzare il web come strumento per rispondere a dubbi e chiarimenti o per conoscere novità.
Certo, il punto di vendita resta il luogo privilegiato per informarsi – lo sceglie il 71% dei clienti -, ma i dati relativi all’uso del digitale tracciano una tendenza da monitorare. E questo anche in funzione del cruciale passaggio dal momento dell’informazione a quello dell’acquisto. “La vendita di prodotti e servizi del largo consumo – spiega Nicola Spiller, Direttore dell’Osservatorio Multicanalità – avviene oggi prevalentemente in negozio (75%), ma va anche sottolineato che una parte degli acquisti viene effettuata seguendo un approccio ibrido offline/online. E si tratta di una parte non di poco conto, dal momento che pesa per il 23%. Si deve poi considerare che ben il 31% del campione dichiara di comprare online prodotti di largo consumo circa una volta al mese”.
Un boost per l’intero settore alimentare, che può quindi guardare a internet come a un ulteriore, interessante canale di vendita. “All’interno del comparto dei beni di largo consumo acquistati online – conferma Spiller -, il food non è solo la voce che ha contato di più nel 2020, ma anche quella che è cresciuta di più rispetto alla rilevazione precedente. Durante l’emergenza, infatti, a causa delle restrizioni, la maggior parte degli utenti ha effettuato una quota non trascurabile dei propri acquisti proprio attraverso i canali digitali”.
E la tendenza dovrebbe essere destinata a consolidarsi anche una volta terminata la fase pandemica: secondo l’Osservatorio, infatti, il 72% degli acquirenti online di prodotti di largo consumo manterrà invariata la quota di spesa, il 18% l’aumenterà e solo il 9% la diminuirà. A convincere delle potenzialità del web, un mix di fattori, composto da comodità della consegna a domicilio, possibilità di comprare 24 ore su 24 e risparmio di tempo.
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