Le indagini riguardanti il treno Frecciarossa deragliato in provincia di Lodi, hanno evidenziato come l’attuatore del famoso scambio dove è fuoriuscito il convoglio, fosse difettoso. A confermarlo, come riportato dall’edizione online de La Stampa, è stato il direttore dell’Agenzia nazionale per la sicurezza delle Ferrovie, Marco D’Onofrio, in un’audizione davanti alla commissione Lavori pubblici del Senato. Si tratta senza dubbio di una svolta importante per l’inchiesta riguardante la morte dei due macchinisti del treno ad alta velocità, e che al momento vede sul registro degli indagati i cinque operai che erano al lavoro sui binari durante le ora prime dell’incidente, nonché Rfi, la Rete Ferroviaria Italiana, accusati di disastro ferroviario, omicidio e lesioni, tutti a titolo colposo. Le risultanze di cui sopra sono frutto della prima giornata di consulenza tecnica da parte degli ingegneri Roberto Lucani e Fabrizio D’Errico. Stando a quanto specifica l’Authority si tratta di «una prima evidenza che introduce un problema che è stato riscontrato» ma «non giustifica tutto».
TRENO DERAGLIATO A LODI: ALLERTEREMO TUTTE LE AUTORITY
Di conseguenza, lo scambio difettoso (sostituito la notte prima del deragliamento dalla squadra di operai) non è l’unica causa scatenante il deragliamento. «Ieri sera – ha spiegato ancora Marco D’Onofrio, direttore dell’Authority – è pervenuta una comunicazione da parte della procura, a seguito del rilevamento di un difetto interno all’attuatore. Sono state fatte delle prove in campo e sembra che ci sia un’inversione dei cablaggi interna al dispositivo». D’Onofrio ha poi aggiunto e concluso: «Noi ci accingiamo a fare una procedura di safety alert, nel senso che, una volta noti gli estremi di questo componente o del lotto di fabbricazione – aggiunge D’Onofrio- faremo una procedura, prevista dalla nostra normativa, per cui allerteremo tutte le Autority in tutto territorio. Si avrà notizia del difetto riscontrato sul componente».