Si attendeva di essere anche lei oggi al Quirinale a giurare per la seconda volta in un anno e mezzo come Ministro della Difesa del nuovo Governo Conte-bis, e invece Elisabetta Trenta si ritrova senza più ministero e con notevole amaro in bocca che non trattiene nell’odierna intervista al Messaggero. «Sto benissimo. Ma non voglio parlare con i giornali… Nessun giornale si è trovato bene con me. Il trattamento che mi è stato riservato è stato sempre pesante. Tantissimi attacchi»; quel “sto benissimo” evidentemente non è tale e il resto dell’intervista al buon Simone Canettieri lo dimostra. «Ministro della Difesa non è stata Difesa? Sapevo che il Movimento 5 Stelle non mi avrebbe lasciato al Ministero», attacca la Trenta, «Va bene: lo dico. Non sono contenta, non meritavo tutto questo». Secondo la linea di pensiero dell’ex Ministro Difesa – sostituita con l’ex Copasir e membro Pd Lorenzo Guerini – l’aver combattuto Salvini internamente al Governo le ha procurato nemici: «Sono stata una delle persone che ha lottato più di tutti contro Salvini… Voglio stare zitta perché in questo momento potrei dire di tutto e contro tutti».
ELISABETTA TRENTA SI SFOGA CONTRO IL M5S
In realtà molto “zitta” non sta Elisabetta Trenta e ancora si sfoga con il Messaggero attaccando i vertici del Movimento che avrebbero dovuto “comprendere” che due personalità così diverse e distanti in due ruoli cosi delicati non andavano scelti «Il ministero della Difesa è un ministero importante, il Viminale è un ministero altrettanto importante. È opportuno che ci siano due correnti politiche in entrambi i dicasteri?». Secondo la Trenta la scelta del renziano Guerini e della ex prefetto Lamorgese all’Interno è un errore strategico: «il mio successore è del Pd. Quindi devo pensare che Lamorgese lo sia. Non so cosa dire. Anzi, non mi va più di parlare. Ho da fare». Stufa e in aperta uscita dal M5s? In realtà no, come ammette la stessa ex Ministra che però non risparmia altre frecciatine al suo capo politico Di Maio: «Non so se Luigi mi abbia difeso, queste cose vanno valutate a freddo e non a caldo. Adesso ho mille pensieri contrastanti. E tanta rabbia». Ancora la Trenta sul finire dell’intervista, «il M5s è fatta da persone. Io credo nel Movimento perché è fatto di idee e valori. Di Maio? No nessun problema ma…». Tanti punti di sospensione e frasi non dette da cui però si capisce come la delusione è forte e quel suo anti-salvinismo forse non è stato l’unico vero problema durante la sua reggenza al Ministero della Difesa..