Pur con 5 insufficienze una studentessa è riuscita a farsi ammettere alle prove supplettive dell’esame di maturità. Così è quanto ha deciso il Tar di Trento a seguito del ricorso presentato dalla ragazza. Il provvedimento le consentirà però di svolgere l’esame con riserva. Questo è quanto è accaduto al liceo Leonardo Da Vinci di Trento lo scorso 29 giugno. E per dare seguito alla pronuncia del tribunale il presidente della Comissione, Fulvio Rocco, ha emesso un decreto presidenziale di ammissione.



Fisica, scienze, diritto, matematica e italiano le materie ‘incriminate’ che hanno messo a rischio la maturità della studentessa trentina. Eppure tramite il suo legale è riuscita a trovare dei cavilli a cui appellarsi per non dover ripetere l’anno scolastico. La ragazza avrebbe infatti fatto leva sul fatto che la scuola non avrebbe previsto corsi di recupero nelle materie in cui la stessa ha riscosso le insufficienze. Inoltre, mettendo in conto comunque di superare la maturità, la studentessa si sarebbe già iscritta alla facoltà di Economia aziendale dell’Università di Trento. Ed è stata soprattutto questa seconda motivazione a portare il Tar di Trento ad accogliere il ricorso, facendola accedere all’esame di stato con ‘riserva’.



COSA DOVRÁ PROVARE LA STUDENTESSA PER SCIOGLIERE LA RISERVA DELLA MATURITÁ

Gli stessi giudici hanno parlato di “rendimento scolastico sostanzialmente discontinuo” e caratterizzato da assenze e ritardi. Nonostante ciò però il Tar di Trento ha voluto, in parte, dare ragione alla studentessa, ad una condizione: entro il 7 luglio infatti la ragazza, con l’aiuto dei legali, dovrà comprovare la già avvenuta iscrizione all’università. La data fissata è quella di inzio delle prove suppletive dell’esame di stato.

La questione non può quindi ancora dirsi risolta. Se infatti la prova non dovesse arrivare la giovane non risulterà idonea a svolgere la maturità. Questo perchè verrebbe a mancare l’elemento concreto alla base delle motivazioni che hanno condotto alla sentenza di accoglimento del Tar. Se, al contrario, la ragazza riuscisse a dimostrare l’iscrizione alla facoltà universitaria indicata, i professori si troveranno nella scomoda posizione di dover comunque valutare la preparazione della studentessa nonostante le insufficienze ottenute durante l’anno scolastico.