Un cavo di plastica lungo almeno mezzo chilometro è stato fatale per un motociclista di Treviso. Una tragica fatalità, infatti, ha messo sulla strada dell’uomo una trappola che gli è costata la vita. A morire è stato Gastone Feltrin, imprenditore 65enne di Roncade (Treviso), mentre percorreva la “Treviso-Mare” in moto. Il filo era stato abbandonato sulla carreggiata, sfuggito al controllo di un agricoltore a causa del vento, e si è attorcigliato attorno a un palo e a un guardrail, fino a tendersi in mezzo alla strada.



Come ricostruito dagli inquirenti, il filo sarebbe stato abbandonato da un agricoltore sessantenne, che avrebbe perso il cavo per strada. L’uomo si sarebbe fermato con il trattore di cui era alla guida per tentare di recuperarlo, senza però riuscirci tempestivamente. La polizia avrebbe trovato un filo di nylon uguale nella sua abitazione. Il sessantenne, fatalità del destino, sarebbe proprio il cognato del motociclista morto.



A perdere il filo è stato il cognato del motociclista

L’agricoltore che avrebbe perso il filo di nylon sarebbe stato denunciato per omicidio stradale e omissione di soccorso. Ad indagare sulla vicenda è la pm Francesca Torri. Il filo si sarebbe attorcigliato attorno a un palo della luce e a un guardrail, diventando una trappola mortale per il motociclista. Il cavo, teso e tagliente, avrebbe quasi decapitato il 65enne. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il 60enne agricoltore si trovava di passaggio sulla Treviso-mare con il suo trattore, quando il filo di nylon sarebbe sfuggito al suo controllo per il forte vento.



L’uomo avrebbe accostato e sarebbe sceso dal mezzo per riavvolgere il cavo ma dietro di sé avrebbe visto una scena terribile: un motociclista a terra in un lago di sangue, con la gola tagliata proprio a causa di quel filo. L’agricoltore, in panico, sarebbe fuggito. Più tardi avrebbe ricevuto la telefonata del nipote, che raccontava della tragica morte del papà. La sera, a casa del cognato, non sarebbe riuscito a proferire parola, come spiega Virgilio. Il giorno dopo, però, avrebbe confessato la verità alla sorella, moglie di Gastone Feltrin, per poi andare a costituirsi al commissariato. “Per me Gastone era un amico prima che un parente. Cercate di capire il mio dolore… Sono sconvolto”, avrebbe dichiarato l’uomo.