Nell’ultimo giorno al G20 finanziario a Fukuoka, in Giappone, il Ministro del’Economia Giovanni Tria si veste da “pompiere” e prova a spegnere tutti i fuochi che può in merito ai problemi ancestrali dell’economia italiana evidenziati dal rischio forte di una procedura d’infrazione contro il nostro Paese: dal deficit alle ricette, dal no ai minibot fino alla prossima manovra, il titolare del Mef prova a rassicurare Moscovici e l’intera Commissione Ue in attesa del decisivo vertice di Governo dei prossimi giorni che dovrà stabilire l’impianto di trattative da lanciare a Bruxelles nelle prossime settimane. «Abbiamo un negoziato e un dialogo con la Commissione Ue e sono sicuro che troveremo una soluzione perché il governo italiano è solito rispettare le regole di bilancio dell’Ue», spiega ai cronisti Tria a margine del G20, aggiungendo «Dopo proveremo a dimostrare che il nostro programma le rispetta. Dobbiamo discutere su come misurare alcuni indicatori e questa è la situazione». Per il Ministro dell’Economia le aspettative sono quelle scritte nel Def, dunque sul deficit il Governo italiano è impegnato nel mantenere «il rapporto attorno al 2,2-2,1%».
TRIA “RASSICURA” MOSCOVICI
Nel frattempo, il giorno dopo la polemica esplosa nel Governo sull’ipotesi di minibot avanzato da Borghi (Lega, Presidente Commissione Bilancio della Camera) e appoggiato anche dal M5s, il Ministro Tria ribadisce la sua contrarierà alla possibilità di pagare i debiti dello Stato con titoli di stato: «Non credo che ci sia una discussione interessante perché abbiamo discusso di alcune opinioni, ma non è una questione principale che andremo a trattare a livello di governo». La fermezza non è solo un monito a Salvini e Di Maio ma è anche un segnale di “braccio teso” alla Commissione Ue per impegnarsi ad una struttura “correttiva” che limiti l’esplosione del debito sui conti pubblici: Moscovici, commissario europeo al Bilancio, ha infatti sottolineato dopo le dichiarazioni di Tria dal Giappone «Ho avvertito veramente che il ministro Tria è conscio di quello che deve fare. Il processo sarà completo prima delle decadenza dell’attuale commissione, vedo un ampio supporto all’approccio seguito». Diversi sono stati i bilaterali in questi giorni giapponesi fra Tria e i commissari Ue, ma non solo: «Tutti sono preoccupati dalla situazione e nessuno vuole che sia lanciata la procedura contro l’Italia ma tutti vogliamo che le regole comuni siano rispettate».