Anche Giovanni Tria si schiera dalla parte di Matteo Salvini. L’ex ministro dell’Economia, ospite ieri di “Stasera Italia” su Rete 4, ha confermato la versione del leader della Lega sulla vicenda Open Arms. «Ho sentito parlare di interesse pubblico: per quel Governo quello era interesse pubblico», ha dichiarato nello studio del programma condotto da Veronica Gentili. Quindi, Tria conferma le ragioni dell’azione dell’allora ministro dell’Interno e che non è stata frutto dell’iniziativa personale. «L’informazione stava sui giornali, chi non era d’accordo poteva esprimersi», ha detto a proposito del fatto che in quel momento il governo “Conte I” era compatto sul tema. «Ci sono responsabilità collegiali», ha quindi aggiunto commentando il via libera del Senato al processo che vede Salvini accusato di sequestro di persona per il caso Open Arms. E questo vuol dire che non può essere coinvolto solo il leader del Carroccio, ma anche – ad esempio – il premier Giuseppe Conte.



TRIA DIFENDE SALVINI “OPEN ARMS? NESSUNO SI OPPOSE…”

«Non mi ricordo che qualcuno si sia espresso. Se sto dalla parte di Salvini? Mi sembrava una decisione molto simile a tutte quelle precedenti», ha proseguito Giovanni Tria nel corso del suo intervento a “Stasera Italia“. L’ex ministro dell’Economia ha spiegato però di non voler dire quello che pensava all’epoca, visto che faceva parte di quel governo, ma ha ribadito la collegialità della decisione su Open Arms. «La responsabilità è ovviamente collegiale e tirarsene fuori dopo non è elegante». Ad avvalorare la teoria di Tria c’è anche Gianluigi Paragone, ex Movimento 5 Stelle. L’ex grillino ha confermato che il M5s era d’accordo sulla linea dura tenuta sui migranti. Ma Tria ha lanciato accuse al governo anche sul tema giustizia: «Sono uscite fuori delle questioni che rimangono irrisolte. Ho assistito ad un dibattito tra Di Matteo e Bonafede, ma di fronte a quelle accuse uno dei due doveva saltare e invece non è successo».

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