“NEL M5S DECIDEVANO SOLO IN DUE”: TRIDICO PUNTA SULLA COSTITUENTE PER SALVARE IL FUTURO DEL PARTITO
Non c’era democrazia diretta, le decisioni venivano prese di fatto da sole due persone e i risultati elettorali continuavano ad andare male: il quadro delineato oggi da Pasquale Tridico, europarlamentare M5s, nella lunga intervista al “Fatto Quotidiano” è piuttosto inquietante per l’immediato futuro del Movimento 5Stelle, specie nei giorni della guerra intestina fra Beppe Grillo e Giuseppe Conte per le forti distanze sull’Assemblea Costituente avviata dall’ex Premier.
L’ex Presidente INPS e attuale capo delegazione del M5s in Parlamento Ue (nel gruppo The Left) per rispondere al rischio scissione paventato in queste ore dal Garante 5Stelle qualora dovesse saltare il vincolo del secondo mandato nel Congresso di ottobre (su cui il Presidente Conte non si è detto contrario) ha spiegato come avveniva la gestione grillina fino a poco fa: «c’è stato un vero cambiamento rispetto al passato del M5S, in cui spesso decidevano una o due persone e la democrazia diretta di fatto non c’era». Tridico lo dice per giustificare il cambiamento e la possibilità importante novità della Costituente con il “terzo attore” finalmente protagonista, ovvero la Comunità degli iscritti M5s: ma così facendo fa ben intuire come la gestione di questi anni in casa 5Stelle sia stata eterodiretta solo da Grillo e Conte e nessun altro.
LA GUERRA CONTE-GRILLO SULLA COSTITUENTE M5S: TRIDICO PER LA DEROGA SUI DUE MANDATI, FLORIDIA PER TENERE IL LIMITE
Sui tre “pilastri” ritenuti inderogabili da Beppe Grillo, sempre al “Fatto” Tridico sottolinea come sul nome non si deve affatto toccare nulla, sul simbolo è più possibilista così come sul vincolo dei due mandati: al di là del fatto che, come Conte, è convinto che tutto debba rimanere in mano agli iscritti e dunque qualsiasi elemento interno al partito può essere ribaltato, secondo l’ex INPS il discutere dei due mandati rischia di essere visto come una rissa sulle poltrone, e inoltre «rischia di far passare in secondo piano il grande confronto su temi e progetti».
Senza Grillo non ci sarebbe stato il M5s, ma senza Conte non sarebbe sopravvissuto: è per questo motivo che Tridico sembra propendere per il “team Giuseppe”, piuttosto che il “team Beppe” che invece vuole mantenere invariati alcuni capisaldi del Movimento 5Stelle. I due mandati sono stati una regola fondamentale per il M5s ma è ora di cambiare secondo l’europarlamentare: «consentirei di ricandidare determinate persone con un meccanismo di deroghe. Per farle un nome, come si può pensare di non candidare un uomo del valore di Roberto Fico come sindaco di Napoli o come presidente della Campania?». In merito al Congresso i pareri però sono tutt’altro che allineati nei gruppi parlamentari, ad esempio oggi è la presidente della Commissione di Vigilanza Rai Barbara Floridia a far intuire che la lotta intestina Grillo-Conte è tutt’altro che minima: «ci sono diverse visioni del Movimento, spero non si arrivi alla rottura. Abolire il limite dei due mandati non credo sia la soluzione». Toninelli è convinto che alla fine la scissione si farà, dagli altri nomi “grossi” per ora si mantiene riserbo e silenzio e sarà alla fine la Costituente al via ieri e prevista per fine ottobre a dirimere (forse) la vera battaglia interna al Movimento: per il parlamentare Ue occorre rimanere dentro il campo largo progressista e con questo nome, «ma credo che il M5s debba poter cambiare su tutto». Tridico è certo mentre il futuro a 5Stelle non è per forza lontano da una scissione…