La fantascienza è il neorealismo del futuro, scrivevano alcuni critici dei Cahiers du cinéma all’inizio degli anni Sessanta, in piena era atomica e all’inizio dell’era spaziale. Si tratta di un’affermazione profetica visto che oggi la fantascienza è diventata veramente realtà. Viviamo in una pandemia mondiale, parliamo con intelligenze artificiali, siamo censurati da algoritmi, la crisi climatica incombe e, persino, gli Emirati Arabi Uniti lanciano satelliti nello spazio mentre la Cina progetta la conquista di Marte. Per questo il Trieste Science+Fiction Festival è così importante fornendoci delle chiavi originali e concrete per leggere una realtà che la fantascienza ormai non si limita a immaginare ma documenta.



La ventesima edizione del festival doveva svolgersi nelle sale del cinema Ariston e del teatro Miela. Il decreto che ha chiuso cinema e teatri ne avrebbe impedito lo svolgimento, se non fosse già stata prevista e organizzata, in questo anno così speciale, anche un’edizione online. Per questo il festival sarà completamente in streaming durante sei giorni intensi, dal 29 ottobre al 3 novembre, e, al costo di un biglietto di cinema, tramite la piattaforma Mymovies.it, non solo i triestini o chi si può permettere le spese di viaggio e di soggiorno a Trieste, ma tutti gli appassionati di fantascienza d’Italia potranno vedere i film del ricchissimo programma, assistere a incontri con gli autori e alle presentazioni delle opere online.



Sono ben 24 i titoli di lungometraggi, tutti in anteprima italiana, che rappresentano il meglio delle produzioni di fantascienza, horror e fantasy, provenienti da tutto il mondo. Si tratta di un’occasione veramente unica per vedere opere che, quasi certamente non verranno mai distribuite in Italia. Saranno anche disponibile online per tutta la durata del festival gli 8 episodi da 60′ della serie coreana SF8, il cui modello di riferimento è la famosa serie britannica Black Mirror. In programma anche 23 cortometraggi, in concorso e fuori concorso, e uno Spazio Italia con l’anteprima di un lungometraggio (Come in cielo così in terra) e 9 corti.



Nella sezione Mondo futuro sono previsti diversi incontri con testimoni del futuro e 3 documentari di argomento fantascientifico. Tra gli eventi speciali, prenotabili e visibili online, anche visite guidate ai set di film e fiction ambientati Trieste, come La porta rossa. Il Fantastic Forum Film è la sezione dedicata a operatori professionali del cinema e dell’audiovisivo, che prevede incontri, seminari, attività formative, focus su come sviluppare e vendere progetti, con particolare riguardo alle strategie di internazionalizzazione.

Tutti i temi e generi della fantascienza sono proposti dal ricchissimo programma del festival. Per vincere la morte in Archive un uomo realizza una ginoide, sosia della moglie morta che però “sembra” ancora viva, grazie a una tecnologia di nome Archive. Invece in Immortal Ana torna in Argentina, dopo la morte del padre, e un caro amico di quest’ultimo la convince che esiste la possibilità di incontrarlo di nuovo in un’altra dimensione.

L’utopia negativa è ben rappresenta in Executive order dove, in Brasile un governo autoritario decide di rimpatriare tutti i discendenti degli schiavi africani. Mentre in Coma un giovane architetto in coma dopo un incidente vive in un mondo distopico dove si materializzano le sue fantasie e quelle dei pazienti nella sua stessa condizione.

Non possono mancare gli zombie. In Yummy due fidanzati partono per una “vacanza” di chirurgia plastica in una scalcagnata clinica dell’Europa dell’est, ma lui libera una donna legata che si rivela essere una zombie e scatena l’inferno. Molto atteso è Peninsula, il terzo film, dopo Seoul station e Train to Busan, che Yeong Sang-ho dedica agli zombie. La penisola coreana per colpa di un virus sfuggito da un laboratorio è invasa dagli zombie ed è isolata dal mondo. Un ex militare viene reclutato da un criminale per recuperare a Seul un camion pieno di dollari. Zombie e sopravvissuti altrettanto aggressivi lo aspettano al varco e lo costringeranno a scontri e inseguimenti continui in una notte senza fine.

La fine del mondo è invece dietro l’angolo. Petrolio e carbone sono esauriti, gli animali si stanno estinguendo e la crisi ambientale è ormai inarrestabile. Ma, in Le dernier voyage de Paul W. R., il misterioso Paul W.R. potrebbe salvare il mondo ma è scomparso. Anche in 2067, a causa del cambiamento climatico, non ci sono più piante e sulla Terra non c’è quasi più ossigeno, che viene prodotto artificialmente facendo ammalare gli uomini. Con una macchina si sonda il futuro e da lì arriva il messaggio “Mandate Ethan Whyte”. Invece in Blackout solo in uno spazio dell’Est Europa a forma di anello sopravvivono gli uomini. Al di fuori dell’anello è un’ecatombe a causa di una tossina prodotta dal corpo umano. Ma forse qualcuno vuole uccidere l’umanità.

Sono presenti, ovviamente, film con temi della fantascienza più tradizionale. In Dune drifter, per esempio, una pilota di un caccia stellare, precipitata su un pianeta durante una battaglia nello spazio, deve riparare il proprio apparecchio, curare la compagna ferita e difendersi da un soldato alieno sopravvissuto sul pianeta. Mentre in Sputnik, ambientato nel 1983, una navicella russa rientra con difficoltà sulla Terra. L’unico superstite non ricorda niente e nasconde al suo interno un ospite sgradito. Ci sarà al festival anche Skyline3s, terzo episodio di una saga su un’invasione aliena cominciata con Skyline e proseguita con Beside Skyline. Questa volta un virus infetta gli alieni buoni. Per curarli sarà necessario raggiungere il loro mondo Cobalt e invaderlo.

Tre film parlano anche di forme particolari di “amore”. Nel surreale Jumbo, una timida ragazza, che lavora in un luna-park, avvia una relazione sentimentale con Jumbo, una nuova seducente giostra. Invece in Benny loves you, Jack vende casa, dopo la morte dei genitori, e butta i cimeli di famiglia, anche Benny il suo amato peluche che, però, prende vita e vuole essergli ancora amico e volergli ben a ogni costo. Infine in The trouble with being born, un uomo maturo passa il tempo con una ragazzina che sembra essere sua figlia, ma è invece una ginoide che soddisfa le sue perversioni.

Una versione originale europea del tema dei supereroi è sviluppata in due film. Comment je suis devenu un super-héro si svolge in un mondo dove esistono i supereroi e una nuova droga fornisce superpoteri anche alla gente comune. Due poliziotti indagano con l’aiuto di due ex supereroi. In Mortal, un giovane escursionista americano uccide inspiegabilmente in Norvegia un adolescente. Braccato dalla polizia scopre di avere i poteri di una divinità nordica.

È un vero e proprio thriller Meander nel quale una donna si risveglia in un cunicolo che ogni 8 minuti in parte si brucia e con un braccialetto al polso con un conto alla rovescia . Lei non può mai fermarsi a pensare o morirà. Deve solo agire per uscite viva dal labirinto. Molto attuale Alone, ambientato durante una terribile pandemia, in cui le autorità invitano tutti ad auto-isolarsi. Aitan è segregato nel suo appartamento in un palazzo occupato da infetti. Si innamora a distanza di Eva, che vive al di là del cortile, e cercherà di raggiungerla.

Anche il tema del lavoro al tempo della Gig economy è trattato in un film. In Lapsis un uomo accetta un lavoretto di stendi-cavo nei boschi della nuova rete quantica, ma viene ostacolato da robot suoi concorrenti.

L’horror è ampiamente rappresentato da molti film. In Boys from country hell, ambientato in uno sperduto villaggio irlandese dove forse ha dormito Bram Stoker, prima di scrivere Dracula il vampiro, forse c’è ancora la tomba di un vampiro e qualcuno lo ridesterà. Invece in Come true una diciottenne partecipa ad esperimenti sul sonno e i suoi sogni e incubi cominciano a invadere la sua vita da sveglia.

In Post mortem, dopo la Prima guerra mondiale e l’epidemia di spagnola, milioni di spiriti infestano l’Europa e in un piccolo villaggio ungherese un giovane cerca il modo di liberarsene. Infine in Relic l’anziana Edna scompare e la figlia la cerca. Quando Edna torna non ha memoria, è demente e un’infida presenza l’accompagna. C’è persino una commedia quasi horror tra i film presentati. Mandibules racconta come due amici scoprano nel bagagliaio in una valigia che dovrebbero consegnare una mosca gigante e come cerchino di addestrarla per farci dei soldi.

La serie SF8, il Black Mirror alla coreana, è altrettanto ricco di storie che faranno contenti gli appassionati dl genere. In Prayer una robot-infermiera deve decidere quale paziente salvare. In Blink un poliziotto si fa impiantare un’intelligenza artificiale. Nella distopia di Joan’s Galaxy le persone C vivono 100 anni e le persone N al massimo 30. Un’intelligenza artificiale prevede il futuro e tutti le credono in Manxin. In White Crow, una superstar dei videogame rimane intrappolato nella realtà virtuale. Quasi tutti in futuro usano un app per trovare l’anima gemella in Love virtually. Il mondo finisce tra 7 giorni, ma qualcuno cerca di impedire la catastrofe in Baby It’s Over Outside. In Empty body una madre fa rivivere il figlio morto grazie all’intelligenza artificiale, ma lui non è più lo stesso.

Anche i documentari della sezione Mondo futuro, sulla carta, sono interessantissimi. Coded bias indaga sui pregiudizi degli algoritmi che gestiscono le intelligenze artificiali. Tune into the future è dedicato a Hugo Gernsback, l’inventore del termine science-fiction (fantascienza), l’ideatore ed editore della prima rivista del genere, Amazing stories. Al suo nome è intitolato il premio Hugo che viene assegnato ogni anno al WorldCon (Convenzione mondiale della fantascienza) alle migliori opere. Spaceship Earth racconta un’esperimento realizzato nel 1991 in Arizona, quando 8 visionari passarono due anni isolati in un’ecosistema terrestre da loro progettato per provare a sopravvivere anche psicologicamente per esempio su un altro pianeta.

A conclusione di questa carrellata sul programma del Trieste Science+Fiction Festival si ricorda che è prevista anche la proiezione della copia restaurata del Gabinetto del dottor Caligari nonché l’anteprima di un lungometraggio italiano Come in cielo così in terra, un’opera prima che racconta una storia iniziata nelle segrete di un’abbazia nel 1275 e che continua nel 2011 con la scomparsa di due ragazzi, mentre oggi un ispettore indaga su un manoscritto misterioso e incide un video-testamento.

Con un tale programma è quasi certo che questa volta l’edizione del festival, grazie allo streaming, sarà ancora più fantascientifica, svolgendosi in sale virtuali particolarmente affollate, ma soprattutto senza problemi di Covid-19.