Nella sparatoria verificatasi nella Questura di Trieste che ha portato all’uccisione dei poliziotti Pierluigi Rotta e Matteo Demenego il ruolo del fratello del killer dominicano è apparso fin dalle prime fasi difficile da definire. In un primo momento era sembrato che Carlysle, fratello del pluriomicida Alejandro Augusto Stephan Meran, avesse svolto un ruolo attivo nella sparatoria. Secondo la ricostruzione de “La Repubblica”, invece, sarebbe stato proprio l’uomo ad informare gli agenti del furto di scooter compiuto dal fratello, affetto da problemi psichici. Il killer, fermato nella propria abitazione, appariva “collaborativo e pacato”: nulla faceva pensare al tragico epilogo verificatosi in Questura. Dopo la colluttazione e gli spari, sempre secondo “La Repubblica”, Carlysle “prima si barrica nell’Ufficio Prevenzione Generale, impaurito e sotto choc, addirittura sbarrando la porta con una scrivania. Poi, non sentendo più spari, fugge nei sotterranei della Questura, dove viene individuato e bloccato dagli agenti intervenuti”. (agg. di Dario D’Angelo)
TRIESTE, POLIZIOTTI UCCISI IN QUESTURA: LA RABBIA DEI SINDACATI
E’ polemica nel mondo della polizia, il giorno dopo l’uccisione di due agenti presso la questura di Trieste. L’assassino ha troppo facilmente rubato la pistola ai due poliziotti ammazzati, e i sindacati di categoria hanno lanciato l’allarme, soffermandosi in particolare sulla carenza negli equipaggiamenti: “E’ da tempo che chiediamo a gran voce dotazioni idonee – le parole di Stefano Paoloni, segretario generale del Sap – abbiamo bisogno di maggiori tutele”. Le due morti si sarebbero potuto evitare se i poliziotti fossero stati ad esempio dotati del famoso taser, la pistola elettrica che provoca uno shock e che potrebbe essere l’ideale quando di fronte si ha una persona che reagisce in modo imprevedibile, come appunto avvenuto ieri a Trieste. Cesare Bortone, segretario del Consap, sottolinea la necessità di maggior sicurezza: “I fatti di Trieste dovrebbero accelerare quello che Consap chiede da tempo – le sue parole a Repubblica – ossia la fornitura a tutto il personale dei gap sottocamicia, giubbotti che si indossano più agevolmente di quelli tattici dal costo di poche centinaia di euro, e che proprio in circostanze come queste potrebbero salvarci la vita”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
TRIESTE, POLIZIOTTI UCCISI IN QUESTURA: IL MESSAGGIO DI MATTARELLA
Lutto cittadino a Trieste a seguito dell’uccisione dei due poliziotti, e in serata si terrà una fiaccolata spontanea che avrà origine proprio dalla questura dove è avvenuto il duplice omidicio. Il ministro dell’interno, Luciana Lamorgese, e il capo della polizia, Franco Gabrielli, si sono subito recati a Trieste dopo aver appreso la notizia, mentre in serata è giunto il messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha inviato una lettera proprio al capo della polizia in cui si legge: “Ho appreso con profonda tristezza la notizia della barbara uccisione dell’agente scelto Matteo De Menego e dell’agente Pierluigi Rotta, feriti mortalmente presso la Questura di Trieste mentre erano impegnati in una operazione di servizio. In questa dolorosa circostanza, desidero esprimere a lei ed alla Polizia di Stato la mia solidale vicinanza, rinnovando i sentimenti di considerazione e riconoscenza per il quotidiano impegno degli operatori della Polizia al servizio dei cittadini. La prego di far pervenire ai familiari degli agenti le espressioni della mia commossa partecipazione al loro dolore”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
TRIESTE, DUE POLIZIOTTI UCCISI IN QUESTURA VIDEO: LE ULTIME
Emergono con il passare delle ore ulteriori dettagli di quanto accaduto nel pomeriggio presso gli uffici della Questura di Trieste, dove sono morti due giovani poliziotti in seguito ad una sparatoria terribile che ora trova spazio nei racconti dei testimoni. Una donna ha dichiarato, come riferisce Fanpage.it: “Abbiamo sentito sei colpi in strada, poi altri colpi”. I primi sarebbero stato quelli esplosi mentre i due aggressori venivano portati in questura, mentre gli altri quelli in cui sono rimasti uccisi i due agenti, dopo che questi ultimi hanno risposto al fuoco. “Gli agenti urlavano ‘mani in alto e faccia a terra’, mi sono barricata nel negozio”, aggiunge un’altra testimone, anche lei presente durante i concitati momenti della sparatoria. Quindi il racconto si sposta al momento in cui uno dei due criminali è stato bloccato: “Ho visto un uomo a terra, aveva una pistola accanto”, ha asserito un uomo, ed un altro ha aggiunto, “Ho visto agenti correre dentro la Questura a caccia dell’uomo”. Poco dopo l’arrivo delle ambulanze. Ma al momento restano ancora molti punti oscuri. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
TERZO AGENTE FERITO È GRAVE
Pierluigi Rotta, 34 anni di Napoli, e Matteo De Menego, 31 anni di Velletri, sono i due poliziotti morti questo pomeriggio nella sparatoria a Trieste. A ucciderli i due rapinatori che avevano arrestato. La tragedia è avvenuta alle 17 circa nella Questura, che ha diffuso una nota con la ricostruzione di quanto accaduto. Il personale delle Volanti, dopo un’attività di ricerca del responsabile della rapina di uno scooter, avvenuta nelle prima ore del mattino, hanno accompagnato in Questura i due fratelli ritenuti responsabili. «Per motivi in fase di accertamento uno dei due ha distolto l’attenzione degli agenti e ha esploso a bruciapelo più colpi verso di loro. Entrambi hanno tentato di fuggire dalla Questura, ma sono stati fermati». Secondo alcune fonti, uno dei due fermati avrebbe chiesto di essere accompagnato in bagno per poi sottrarre l’arma a uno degli agenti. Dopo aver sparato ha tentato la fuga nei sotterranei della Questura e poi all’esterno, dove è stato ferito dagli agenti che lo seguivano. Infatti il titolare di un locale della zona ha riferito di aver sentito degli spari provenire dall’interno della Questura e di aver visto un giovane uscire di corsa con un’arma in mano. Avrebbe provato ad aprire un’auto della polizia parcheggiata lì davanti, ma inutilmente. Poi sono giunti alcuni agenti che lo hanno bloccato. Nel conflitto a fuoco sono rimasti feriti altri tre agenti, oltre al fratello dello sparatore. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, uno dei poliziotti feriti è grave. (agg. di Silvana Palazzo)
SPARATORIA TRIESTE: MORTI DUE POLIZIOTTI
Sono morti i due agenti feriti nella sparatoria di oggi a Trieste. Le condizioni dei poliziotti erano troppo gravi e poco fa la Questura ha confermato il loro decesso. Secondo una prima ricostruzione, due uomini erano stati portati in questura per degli accertamenti. Pare che fossero considerati coinvolti in una rapina avvenuta in mattinata. Uno dei due ha chiesto di andare in bagno, poi avrebbe aggredito un agente. Dopo la colluttazione, è riuscito a impossessarsi della sua pistola e con quell’arma avrebbe sparato, colpendo tre agenti. Altri poliziotti presenti, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, avrebbero risposto al fuoco ferendo il fratello. Poi l’uomo che ha esploso i colpi è stato arrestato. Il fratello allora ha provato a fuggire, ma è stato bloccato e poi portato in ospedale con un’ambulanza, essendo stato ferito. Intanto il presidente della Regione Massimiliano Fedriga è stato informato della sparatoria avvenuta a Trieste. «Sono vicino alle famiglie e alle forze dell’ordine, penso sia un fatto drammatico per tutta la comunità e per tutto il Paese». (agg. di Silvana Palazzo)
TRIESTE, SPARATORIA DAVANTI QUESTURA: AGENTI FERITI
Sparatoria a Trieste questo pomeriggio davanti alla Questura. Secondo le prime informazioni circolate, un uomo, presunto responsabile di una rapina avvenuta questa mattina, avrebbe esploso dei colpi di pistola contro due poliziotti che si trovavano all’interno di una Volante. Pare che l’uomo non fosse solo, ma in compagnia del fratello, che è rimasto ferito nella sparatoria. I due agenti feriti, secondo quanto riportato da Il Messaggero, verserebbero in gravi condizioni. Al momento non sono chiari né la dinamica dell’aggressione né il movente che ha portato l’uomo a sparare contro i due agenti. Ora la zona attorno alla Questura è isolata con un cordone di sicurezza. Ci sono stati momenti di panico tra i passanti, in fuga dopo aver udito i colpi di pistola. Presenti sul posto due ambulanze e la Polizia scientifica. La strada del Teatro Romano è stata subito chiusa e messa in sicurezza, inoltre la polizia ha transennato l’area dopo la sparatoria.
SPARATORIA TRIESTE: “MOMENTI DI PANICO”
Si parla di numerosi colpi di pistola davanti alla Questura di Trieste. Secondo Il Gazzettino, l’uomo sarebbe uscito dalla Questura sparando un colpo in aria, poi sarebbe stato accerchiato dagli agenti. Ma al momento la dinamica è poco chiara, del resto le informazioni al momento sono frammentarie. La sparatoria, spiega Repubblica, è avvenuta nella zona tra la via del Teatro Romano e via Bandena, nel centro del capoluogo giuliano. Secondo quanto riportato dal Piccolo, ci sarebbero testimoni che parlano di numerosi colpi di arma da fuoco che hanno seminato il panico tra la gente che era in strada. «Momenti di panico, gente che scappava», ha spiegato infatti Alberto Matano de “La Vita in Diretta” nel dare la notizia ai telespettatori. Quel che al momento sembra certo è che i due poliziotti sono in gravissime condizioni. Si attendono dunque aggiornamenti su una vicenda dai contorni ancora poco chiari.