Ci sarà anche Tripolare questa sera a Roma per il concerto del Primo Maggio. Il suo nome all’anagrafe è Gabriele Centurione, un ragazzo nato a Napoli nel 2002, e che di conseguenza ha soli 22 anni. Un talento che si destreggia fra il cantautorato, la musica e la produzione, che ha scoperto il magico mondo delle note quando aveva soli 4 anni, iniziando a suonare prima il violoncello, così come “indirizzato” dal padre musicista. Il mondo della produzione, come precisa Kmagazine.it, è invece giunto più tardi, a 16 anni, facendo così della musica la sua principale forma d’espressione. I primi singoli pubblicati, divenuti famosi, sono “Coccinelle nere” e “Il mio cane”, entrambi del 2022, a cui ha fatto seguito anche il primo EP “PANORAMA20”.



Il nome Tripolare è stato scelto da Gabriele quando aveva 14 anni e quando la musica era di fatto un gioco per sperimentare; con quel nome ha voluto di fatto indicare la sua capacità di manipolare le note in mille modi differenti. “Con le produzioni – raccontava lo stesso a Kmagazine – passavo dalla drum and bass all’indie pop al punk: cosa che in realtà si chiama incoerenza, ma per me era sperimentare tanto e testare tante pubblicazioni prima di capire il mio genere prevalente”. Ecco perchè “Tripolare”, inteso come una persona che non ha le idee chiare su ciò che sta facendo: “So solo che ci metto passione e mi diverto”.



TRIPOLARE E L’INCAPACITA’ DI PARLARE IL DIALETTO NAPOLETANO: “E’ UN MUST HAVE QUI…”

Tripoloare scrive nella sua cameretta in un’abitazione di Rione Alto a Napoli, città di cui comunque il giovane artista non parla tantissimo nei suoi pezzi, forse per il fatto che il napoletano non lo mastica alla perfezione. “Il culto di parlare napoletano è un must have se nasci qui – raccontava – se, invece, capita che sei di Napoli e non parli bene il napoletano è veramente stressante: è come se fossi nato in un posto, ma non sei veramente di quel posto, vieni sempre un po’ emarginato; vieni visto come un cazzone. È una scemenza: nel mio caso è successo solo perché mia madre è di Napoli, ma non parla napoletano e mio padre non è napoletano – easy – eppure mi ha dato una forma di odio verso me stesso”.



Nelle sue canzoni parla degli amori giovanili ma anche della noia, della voglia di crescere ed evadere. Gabriele racconta di avere una coppia di genitori molto innamorati, ed anche per questo si dice molto fedele alla sua fidanzata, di cui parla in Coccinelle nere, un brano che è una dichiarazione d’amore. Stando a Tripolare è stata la sua compagna a fargli conoscere il mondo cantautorale, soprattutto Tenco. Un artista quindi a 360 gradi che è partito dal violoncello poi il pianoforte e il canto, di mezzo la produzione, la musica e i live, con brani che spaziano dall’elettronica all’amore: questa sera ne vedremo delle belle.