Grande paura a Latina e Sabaudia per via di una tromba d’aria abbattutasi nella notte sull’intero territorio pontino, finendo per creare ingenti danni. In particolare, dalle 2 della notte, si sono levati venti fortissimi che hanno sferzato l’area che va dal lido di Latina sino a Terracina, facendo capitolare a terra decine e decine di alberi, arrecando gravi problematiche agli stabilimenti balneari, che stamattina si sono ritrovati a fare i conti con il disastro, e provocando anche il crollo di un palo telefonico e di un cavo dell’elettricità sulla strada.



Addirittura, nella notte, a causa della tromba d’aria sono giunte oltre 300 richieste d’aiuto da parte dei cittadini ai vigili del fuoco,  Un fenomeno finito nel mirino della Coldiretti, che ha a sua volta analizzato i dati raccolti dall’European Severe Weather Database in riferimento all’ondata di maltempo che ha investito l’Italia intera, dal Piemonte sino al Lazio, con bombe d’acqua, allagamenti, fango e chicchi di ghiaccio di notevoli dimensioni piovuti dal cielo. Un esame attento, da cui si può trarre un’unica, incontrovertibile, conclusione: l’estate 2022 è la peggiore di tutto l’ultimo decennio, con 16 grandinate e bufere di vento e d’acqua al giorno.



TROMBA D’ARIA A LATINA E SABAUDIA, COLDIRETTI: “IMPATTO DEVASTANTE DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI”

A proposito dell’ennesima tromba d’aria, verificatasi come detto tra Latina e Sabaudia, la Coldiretti ha spiegato, come si legge sul sito dell’agenzia giornalistica Agi, che “ci troviamo di fronte a un impatto devastante dei cambiamenti climatici che con il moltiplicarsi di eventi estremi tra siccità e nubifragi provocano vittime e danni che in agricoltura superano già i 6 miliardi di euro nel 2022, pari al 10% della produzione nazionale”.

E, ancora: “È evidente in Italia la tendenza ad una tropicalizzazione del clima, tanto che a luglio si è registrata una temperatura superiore di ben +2,26 gradi la media, mentre a giugno la colonnina è stata più alta di +2,88 gradi rispetto alla media, su valori vicini al record del 2003, secondo il monitoraggio di Coldiretti su dati Isac Cnr, che effettua rilevazioni in Italia dal 1800″.