Una grande tromba marina, ha interessato oggi, giovedì 9 dicembre, il litorale romano ed in particolare la costa tra Ostia e Fiumicino. Secondo quanto rivelato dall’agenzia di stampa Ansa, il fenomeno è apparso al largo della costa di Fiumicino nel primo pomeriggio di oggi, intorno alle 15.10 ed ha avuto una durata di oltre 15 minuti durante i quali ha seguito un percorso verso sud prima di venire lentamente risucchiata verso l’alto nelle nuvole nere.



La tromba marina si sarebbe così gradualmente ridimensionata senza quindi toccare terra e provocare danni. A seguire una grandinata, seppur breve, poi declassata in pioggia. In queste ore non mancano le immagini della spaventosa tromba marina diffuse sui social da parte dei residenti di Fiumicino che non hanno potuto fare a meno di documentare il fenomeno naturale senza tuttavia nascondere il comprensibile timore che questo potesse gonfiarsi sempre di più.



Tromba marina doppia tra Ostia e Fiumicino: le testimonianze

A causa del maltempo, il centro Italia oggi ha dovuto fare i conti con diversi fenomeni di intensità non indifferente. Come riportano alcuni portali locali tra cui IlFaro online, le trombe marine che hanno interessato le spiagge di Fiumicino sono state due: la prima tra Focene e Fregene. L’altra si è sviluppata a ridosso della foce del Tevere a Isola Sacra, nei pressi di Fiumara Grande. Intanto per le prossime 24 ore il centro regionale di Protezione Civile ha diramato l’allerta meteo.

In tanti hanno voluto immortalare la doppia tromba marina che si è verificata tra Ostia e Fiumicino ed a testimoniare quanto accaduto, a RomaToday, è stato anche Franco Petrini, titolare dello stabilimento Nuova Pineta – Pinetina. “Dopo aver viaggiato vertiginosamente da nord a sud, si è dissolta in mare”, ha commentato. “I forti venti sono stati accompagnati da lampi e grandine. Al momento non sono segnalati danni”, ha aggiunto il testimone, ribadendo la grande paura testimoniata anche dalle dimensioni del fenomeno che è stato avvistato da diverse zone di Roma prima che il vortice si spostasse verso l’entroterra per poi dissolversi.