TROPPE PARTITE, UEFA E FIFA SUL PUNTO DI NON RITORNO

“Il calcio non è più uno sport, ma un business”. Questa frase non è solo retorica, ma la cruda realtà. Tutto ciò però non dev’essere assolutamente un alibi al vertiginoso aumento di partite. Andrebbe ricordato che i calciatori sono esseri umani e per loro il calcio è un lavoro. Gireranno i soldi, il lusso, tutto quello che volete, ma i numeri che stanno raggiungendo gli impegni stagionali ha superato il limite della decenza.



Il Corriere dello Sport fa chiarezza e sottolinea come Uefa e Fifa stiano dando i numeri, letteralmente, arrivando ad un punto di non ritorno. Prendiamo in esame la stagione 2023-2024, quella corrente, e quella del 2024-2025 ovvero la prossima. Se Serie A, Coppa Italia e Supercoppa non hanno differenze, anche se andrebbe sempre ricordato che la stessa Supercoppa ha guadagnato una partita in più passando da gara secca a semifinale e finale, le competizioni europee con il nuovo format della Uefa si sono allungate per chi proseguirà nel cammino. Senza dimenticare il Mondiale per Club, che nella propria storia ha avuto un continuo cambio nel numero dei partecipanti: 8 nel 2000, 6 dal 2005,  7 dal 2007 fino alle 32 che ci saranno nel 2025. Aumentano le squadre, aumentano le partite.



FINO A 88 GARE IN STAGIONE: ECCO COME

Abbiamo visto in precedenza come le coppe europee arriveranno fino ad un massimo di 17 partite, 4 in più rispetto alla scorsa Champions League e 2 in più se paragonate all’Europa e Conference League. Questo poiché ci saranno 8 partite nel girone invece che 6 più le 2 dello spareggio e le 7 di eliminazione diretta. In più la Supercoppa Europea, per le vincitrici di Champions ed Europa League, aumenta di un’ulteriore gara il computo totale.

Anche il Mondiale per Club abbiamo notato come sia passato da 7 a 32: ora come minimo si disputeranno 3 partite, quelle dei gironi, mentre si può arrivare fino a 7 con la fase ad eliminazione diretta, raggiungibile passando il proprio raggruppamento. Se dunque ci aggiungiamo gli Europei, le varie qualificazioni ai Mondiali 2026 e le sfide delle Olimpiadi, si raggiunge il fantomatico numero 88. In ogni caso Juventus e Inter, che parteciperanno al Mondiale per Club, potrebbero arriva a 70 partite.



TROPPE PARTITE, I RISCHI E IL CASO PEDRI

Vi ricordate l’immagine impietosa di Pedri, durante l’inno nazionale spagnolo alle Olimpiadi, nella sfida contro il Giappone? Occhiaie, sguardo perso e assente che sembrava chiedere aiuto da dietro le telecamere. Il centrocampista del Barcellona si stava per apprestare a giocare la sua 73esima partita stagionale. Titoloni dei giornali sul giovane highlander che stava battendo tutti i record di presenze in una singola annata.

Perfetto, tutti esaltati tranne gli esperti che avevano avvisato che l’impiego dell’ex Las Palmas era semplicemente folle. Fu così che nella stagione successiva, la 2021/2022, Pedri di partite ne ha saltate ben 41 fermandosi 4 volte e i suoi infortuni tutt’ora non stanno facendo trovare al classe 2002 la continuità perduta. Per evitare altri casi simili, la FifPro ha aperto al dialogo con le maggior leghe europee per cercare, in veste di sindacato mondiale dei calciatori, una mediazione. Tante partite aiutano le casse dei club, soprattutto quelle indebitate, ma al tempo stesso uccidono fisicamente i calciatori che arrivano col passare della stagione con sempre più problemi.