Le poche nascite in Italia è un problema che nasce da lontano ma che rischi nel giro di pochi decenni di divenire il più grave “attentato” alla nostra popolazione per il proprio futuro: lo ha detto con chiarezza ieri Papa Francesco a margine dell’Angelus da Piazza San Pietro, «Mi unisco ai Vescovi italiani nel ricordare che la libertà è il grande dono che Dio ci ha dato per ricercare e raggiungere il bene proprio e degli altri, a partire dal bene primario della vita. La nostra società va aiutata a guarire da tutti gli attentati alla vita, perché sia tutelata in ogni sua fase». Il Papa si ‘permette’ una sua personale preoccupazione: «l’inverno demografico italiano. In Italia le nascite sono calate e il futuro è in pericolo. Prendiamo questa preoccupazione e cerchiamo di fare in modo che questo inverno demografico finisca e fiorisca una nuova primavera di bambini e bambine».



L’inverno demografico e il crollo delle nascite rischia seriamente di portare alla semi-estinzione dell’Italia nei decenni futuri, come ribadito sempre all’interno della Chiesa da Monsignor Camisasca (vescovo Emilia Romagna) ieri a “Stanze Vaticane”: «tutti siamo preoccupati in realtà, fra decenni saremo un popolo che sparirà e serve affrontare il tutto con politiche di sostegno alla natalità, ma non basta. Occorre fare rinascere la speranza dentro le persone: non si fanno figli perché non si vede un futuro possibile per le persone, questa è la ragione più grave dell’inverno che stiamo vivendo».



IL CROLLO DELLE NASCITE

Sul tema oggi dirimente è l’articolo di Renato Farina su Libero con numeri e dati da mettere paura a qualsiasi Governo con la priorità che dovrebbe essere sopra a tutte le altre, Covid compreso: dal 1978 sono state interrotte – di cui si ha ufficiale traccia – 6 milioni di gravidanze, un livello di aborto perfettamente legale che ha contribuito però ad un crollo demografico di non più rinviabile urgenza. Aborto e nascite non hanno una correlazione immediata – non è certo per quei tantissimi aborti che risiede l’origine della mancanza di nuove vite umane – eppure per Farina una problematica esiste eccome: nell’intervista recente al Tg5 fu lo stesso Papa Bergoglio a lanciare il monito «È giusto cancellare una vita umana per risolvere un problema, qualsiasi problema? No, non è giusto. È giusto affittare un sicario per risolvere un problema? Uno che uccida la vita umana? Questo è il problema dell’aborto. Scientificamente e umanamente».



Secondo il giornalista di Libero, «Se vogliamo una nuova primavera in Italia, è il caso che non si facciano più aborti, li si scoraggi in ogni modo. Perché non ci pensa nessuno? Sarebbe così semplice. Oggi è un tabù dirlo, persino sollevare il tema». Il Governo Draghi dovrà metter mano alla problematica del crollo demografico, come richiesto alle consultazioni dalla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni: «soluzioni fortissime per evitare la nostra sparizione come popolo. Meno aborti e più asili nido a carico dello Stato, contributi per gli affitti e aiuti a fondo perduto per l’acquisto della prima casa, sostegno cospicuo a quell’investimento sociale che è metter al mondo e tirar su un figlio, due figli, tre figli».