Cannabis negli alimenti, scatta l’allerta di grado 1 da parte dell’Istituto Superiore di Sanità e del Dipartimento politiche antidroga. In tal senso, un sequestro è stato effettuato a Bolzano e ha riguardato biscotti, patatine, cereali e altri cibi contenenti Thc, ossia uno dei principi attivi della cannabis. L’emergenza è stata riferita ieri alle Regioni, all’Aifa, al Ministero della Salute e ai referenti regionali per le tossicodipendenze, per mezzo del seguente messaggio: “Si segnala il potenziale pericolo per consumatori ignari, anche bambini, che potrebbero assumere tali alimenti, del tutto identici ad altri legali presenti in commercio”.



I prodotti alimentari contenenti cannabis sono stati rinvenuti nell’abitazione di un uomo residente in Alto Adige. Nella sua abitazione, si legge su “La Repubblica”, “aveva molte confezioni di biscotti al cioccolato a base di thc, ma appunto anche di cereali, caramelle e patatine. Si tratta di cose che si acquistano online e non è chiaro se la persona volesse poi commerciarle”.



CANNABIS NEGLI ALIMENTI, ISS: “INTOSSICAZIONI IN EUROPA”

Nella nota dell’ISS circa la presenza di cannabis negli alimenti, si legge: “Destano particolare preoccupazione le esposizioni pediatriche a questi prodotti, per il fatto che i bambini possono soffrire di eventi avversi gravi e prolungati dopo l’ingestione di Thc. In alcuni casi tali prodotti sono già stati collegati a gravi intossicazioni non letali in Europa”. Una situazione, dunque, che ha già raggiunto dimensioni continentali, ma gli stessi prodotti con Thc sarebbero addirittura già arrivati dall’altra parte dell’Atlantico, con particolare riferimento a Stati Uniti d’America e Canada.



E, ancora: “Il Thc assunto per via orale può provocare insorgenza ritardata e maggiore durata degli effetti rispetto all’assunzione per inalazione. Una preoccupazione legata a questi prodotti commestibili è il rischio di esposizione involontaria. I consumatori che non sono consapevoli di consumare alimenti contenenti cannabis o che non sono consapevoli dell’insorgenza ritardata dei loro effetti avversi possono consumare quantità eccessive di Thc, aumentandone il rischio”. I problemi legati all’ingerimento del principio attivo della cannabis possono manifestarsi “soprattutto nei bambini. Per loro le manifestazioni cliniche da intossicazione sono caratterizzate da letargia, atassia, allucinazioni, depressione respiratoria, riduzione dello stato di coscienza, convulsioni, coma, tachicardia”.