Una storia banale, semplicissima e di pura routine di cronaca trasforma però un appello della Polizia in una sorta di “esca” per i migliaia di fan di Tolkien con un esito tutto da gustare e da ridere: succede infatti che qualche buon anima trova nel North Yorkshire un anello molto prezioso e lo consegna alla polizia (già per questo, potrebbe essere una notizia sconvolgente). Gli agenti come da prassi (intelligente) di questi ultimi anni sfruttano appieno la potenzialità della tecnologia e posta su Facebook un appello con tanto di foto minuziose per trovare il vero proprietario del monile: c’è un piccolo dettaglio però che contrassegna la nostra storia ed è che quell’anello ha delle strane scritte che la polizia forse non ha riconosciuto ma che sono inequivocabilmente lingua elfica. Si tratta infatti di una copia assai di valore dell’anelli più famoso e importante della storia della letteratura, ovvero quello trovato da Bilbo Baggins e consegnato al nipote Frodo nella saga di J.R.R. Tolkien “Il Signore degli Anelli”.



I FAN DI TOLKIEN SCATENATI SULL’ANELLO ELFICO

A quel punto le risposte che arrivano via social sono davvero tutte da gustare, con la Polizia che si ritrova inondata di messaggi che fanno trasparire come la tradizione e la passione per il fantasy cristiano di Tokien siano tutt’altro che estinti (almeno nel Regno Unito). «L’anello deve essere portato in profondità in Mordor e ricacciato nell’abisso infuocato da dove proviene. Uno di voi deve farlo», scrive un utente sotto l’appello della Polizia di York, e tanti altri subito dopo che consigliavano alla polizia di seguire le orme di Frodo Baggins e di distruggere poi l’anello sulle pendici del monte Fato a Mordor. «L‘anello è stato fatto nei fuochi del Monte Fato, solo lì può essere disfatto», continuano i buontemponi sui social che consigliano poi agli agenti di non farsi coinvolgere troppo dall’anello dato che «vive di volontà propria». Insomma, una gag con tanto di meme via l’altra alla quale gli stessi poliziotti rispondono a tono dimostrando per una volta una buona dose di ironia, «Ovviamente dobbiamo rispolverare la nostra conoscenza del film. Ci siamo fatti un sacco di risate grazie ai nostri veloci seguaci di Facebook».



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