Sono tante le truffe agli automobilisti a cominciare da quella recente del seggiolino: “Si mette un seggiolino sul ciglio della strada – racconta l’esponente dei carabinieri Andrea Leacche, Maggiore, negli studi di Uno Mattina – si mette un bambolotto, l’automobilista accosta per vedere se realmente vi sia un bimbo, il truffatore ne approfitta e ruba ad esempio borse, zaini o portafogli presenti nell’auto. E’ una tecnica che impazza sui social network ma non è fra le più diffuse”. C’è poi la truffa dell’uovo: “Quando lanci l’uovo sul parabrezza, l’automobilista aziona i tergicristalli ma il vetro si sporcherà. L’automobilista quindi si ferma e subentra il complice del “lanciatore” che cerca di rubare oggetti presenti nell’auto”.
In studio a Uno Mattina anche la dottoressa Anna Maria Giannini: “Le vittime vengono scelte con grande attenzione dai truffatori, soprattutto gli automobilisti distratti ma anche persone vulnerabili, anziani e giovani, questi ultimi percepiti come inesperti”. Ancora diffusa la truffa dello specchietto: “Si tende a far credere – precisa il Maggiore – di aver provocato un incidente dicendo che ha rotto lo specchietto e invece di fare una constatazione amichevole lo inducono a dare tutto ciò che ha nel portafoglio, evitando di utilizzare l’assicurazione”.
TRUFFE AGLI AUTOMOBILISTI: “CHI E’ VITTIMA DI SOLITO NON DENUNCIA”
Chi spesso è vittima di questi raggiri paga ma non denuncia: “Per vari motivi – racconta ancora la dottoressa – per vergogna, per paura che le cose possano mettersi male. Pensano di aver dato un’immagine sbagliata di se. E’ un fatto emozionale, la persona vuole chiudere quella situazione ansiogena e preferisce quindi chiudere la questione”.
Fra le tante truffe agli automobilisti infine quella del finto investimento: “Si provoca un rumore con un sasso, un oggetto o un pugno, si fa credere all’autista di aver provocato un incidente. Si finge anche di essere stato investito, e anche in questo caso l’automobilista scende dal veicolo. Ci sono anche truffatori seriali che utilizzano lesioni precedenti per ottenere risarcimenti”.