Notizia fresca quella dell’approdo di Sir. Lewis Hamilton in Ferrari nel 2025, l’arrivo del pluripremiato campione del mondo però non convince appieno Trulli che in un’intervista per Repubblica si è sbottonato un po’ la camicia, calmierando gli animi. Secondo il pilota dalle scarpe di due colori diversi infatti, l’arrivo dell’inglese non colmerà il divario con la Red Bull, Jarno infatti afferma “Molto difficile, hanno progettato una vettura fortissima” smorzando di fatto l’entusiasmo sul cavallino rampante. Certo che Hamilton darà una line up davvero incredibile sulla carta per la Rossa insieme a Leclerc, ma è pur vero che se nel 2025 la Ferrari non avrà una macchina al pari della scuderia austriaca, sarà molto difficile pensare alla scuderia di Maranello sul gradino più alto del podio.



Questo però non deve spaventare i tifosi, ad un occhio più attento è abbastanza scontato pensare a questa come una grossa operazione di marketing, unendo il pilota più famoso al mondo con la scuderia simbolo della F1. Però non bisogna sottovalutare Lewis che nonostante vada per i quaranta è ancora un pilota che quando annusa la vittoria riesce sempre a portarla a casa, anche nella passata stagione



TRULLI CONTINUA SU HAMILTON: IL RAPPORTO CON LECLERC

Ovviamente è un rischio avere due piloti del calibro di Leclerc e Hamilton nella stessa scuderia, sarà difficile infatti dare ordini dal muretto a due piloti che vogliono vincere la gara a tutti i costi, vero è che i due sembrino andare molto d’accordo, ma un conto è farlo in due team diversi e un altro è farlo muso a muso vestendo la tuta rossa. Di certo Hamilton non viene in Italia per fare lo scudiero del monegasco, e anzi cercherà di vincere dove Vettel e Alonso hanno fallito.

“In F1 devi dimostrare di essere all’altezza” commenta Trulli, sapendo che in caso Leclerc dovesse continuare a vincere nonostante il nuovo compagno di squadra vorrebbe dire che “il predestinato” veramente. Perché nessuno toglie all’odierno pilota della Ferrari di essere il migliore sul giro secco quando si tratta di qualificarsi, ma in gara spesso è traballante. Cosa che invece Hamilton non è e anzi, dimostra ancora di poter dire la sua su cinquanta e più giri.