Sono parole forti quelle pronunciate da Hillary Clinton, a colloquio con la speaker della Camera Usa, Nancy Pelosi, rispetto a Donald Trump e alla rivolta di Capitol Hill. L’allusione dell’ex candidata alla Casa Bianca per i Democratici è che in realtà il presidente americano – ancora per un giorno – stesse di fatto eseguendo gli ordini di uno dei rivali storici dell’America: il presidente russo Vladimir Putin. Come riportato da Il Giornale, la Clinton ha dichiarato: “Abbiamo imparato molto del nostro governo durante questi quattro anni, con un presidente che disdegna la democrazia. E come tu ben sai, risponde ad ordini precisi. Spero che un giorno sapremo a chi risponde e chi tira le sue fila. Mi piacerebbe ascoltare le registrazioni delle sue telefonate per sapere se il giorno delle insurrezioni a Capitol Hill era al telefono con Putin”.
“TRUMP AL TELEFONO CON PUTIN DURANTE LA RIVOLTA?”: LA BOMBA DI HILLARY CLINTON
Nancy Pelosi, tra le più ferme oppositrici di Donald Trump, dal canto suo si è detta favorevole all’istituzione di una commissione d’inchiesta in stile 11 settembre per investigare su cosa sia accaduto realmente il giorno dell’Epifania a Capitol Hill, compresa la possibilità di ingerenze di marca straniera. Eppure sono stati in tanti, fra i sostenitori di Trump e non solo, a rimarcare come quella di Hillary per le interferenze russe sia una sorta di ossessione. Al riguardo il commentatore e giornalista conservatore Byron York ha sottolineato come il famoso Russiagate, ovvero le indagine sulle ingerenze russe nelle elezioni che hanno visto trionfare Trump proprio su Hillary, non hanno portato alla verità ventilata da Clinton: “C’è stata un’indagine aperta dalla Camera, una dal Senato. Una speciale indagine del pubblico ministero. Inchieste ossessive da parte dei media. Nessuno ha trovato ciò che Hillary cercava. Forse ciò che vuole è altro“.