Il primo scontro pubblico tra i repubblicani è stato intenso e combattuto, ma ad uscirne vincitore è stato il grande assente, Donald Trump. L’ex presidente Usa ha rifiutato di partecipare al dibattito, preferendo registrare un’intervista sul social media X di Elon Musk, ex Twitter, nella quale ha ridicolizzato i rivali nella corsa per la nomination repubblicana per la Casa Bianca. Secondo l’ufficio stampa di Trump, l’intervista di Tucker Carlson ha raggiunto oltre 100 milioni di visualizzazioni, quasi un americano su tre, mettendo in ombra il confronto televisivo di chi voleva accreditarsi come sua alternativa. In effetti, Trump ha esordito con un attacco molto duro ai colleghi per spiegare le ragioni della sua assenza al dibattito di Fox News a Milwaukee: «I sondaggi sono usciti e mi danno in testa di 50 e 60 punti e alcuni sono a uno, zero e due. E io mi chiedo: devo stare seduto lì per un’ora o due ore, qualunque sia la durata, e farmi molestare da persone che non dovrebbero nemmeno candidarsi alla presidenza? Dovrei farlo? E in un network che non è particolarmente amichevole con me, francamente. Insomma, è una causa persa».
Per Donald Trump quel dibattito non andava proprio fatto visto che è in netto vantaggio. Ma non risparmia invettive, come quella per Asa Hutchinson e Chris Christie. «Io lo chiamo Ada. Perché Potrei dirvelo, ma non voglio mettermi nei guai. È debole e patetico, e non l’ho mai capito, non l’ho mai conosciuto. Come fa questo tizio a essere eletto governatore dell’Arkansas? Ma è sempre stato un tipo sgradevole, come Chris Christie. Se n’è andato con un indice di gradimento dell’8% nel New Jersey. Ora si candida alle presidenziali e lo fa solo sulla base del principio “prendiamo Trump”. È come un maniaco selvaggio. È come un pazzo. E non parla d’altro. I suoi sondaggi sono molto, molto bassi». Trump ha parlato anche della loro amicizia: «Non ho potuto dargli un lavoro perché non mi sono mai fidato molto di lui. Non sono mai stato uno dei suoi collaboratori che si fidavano davvero di lui. Non gli ho mai dato il lavoro. E questo è uno dei motivi per cui si sente così ferito e tradito».
TRUMP SULLA MORTE DI EPSTEIN “UCCISO? POSSIBILE”
Tra le persone finite nel mirino di Donald Trump nell’intervista trasmessa da X c’è pure l’ex ministro della Giustizia Bill Barr, il quale dal canto suo aveva sparato diverse “cannonate” contro l’ex presidente americano. In questo caso lo spunto per lo scontro è la morte di Epstein. «Ha scritto un libro, la sua autobiografia, e in esso mente sulla morte di Jeffrey Epstein. Chiaramente mente. Non so se si sia ucciso, ma so che era un personaggio di spicco a Palm Beach. Bill Barr non ha fatto nemmeno un’indagine sui brogli elettorali. Ok? Ha detto di averlo fatto e ha fatto finta di farlo, ma non l’ha fatto». Secondo l’ex presidente Usa, «McSwain, il procuratore degli Stati Uniti in Pennsylvania, a Filadelfia, ha detto che Barr non gliel’ha permesso. Barr era così pietrificato, così spaventato dall’impeachment. Lo avrebbero messo sotto impeachment».
Trump, dunque, non esclude che Epstein sia stato ucciso: «Certo, è possibile. Voglio dire, non credo proprio che si sia suicidato. Aveva una vita con belle case e belle cose, e all’improvviso è stato incarcerato e non se la passava molto bene. Molte persone pensano che sia stato ucciso. Sapeva molte cose su molte persone». Chi è convinto che Epstein non si sia suicidato, ma sia stato ucciso, è Tucker Carlson che gli chiede senza giri di parole se ha paura per la sua incolumità. Ma Trump dribbla la domanda per sollevare altre questioni: «Ci sono grandi persone nel Partito Democratico. Ci sono grandi persone che sono democratiche. La maggior parte delle persone nel nostro Paese sono fantastiche. E io rappresento tutti. Non rappresento solo i repubblicani o i conservatori. Rappresento tutti. Ma ho visto cosa fanno. Ho visto fino a che punto si spingono quando si inventano la Russia… la Russia… la Russia». Gli attacchi verbali di Trump si fanno durissimi: «Sono persone che credo odino il nostro Paese».
DALLA GUERRA IN UCRAINA A KIM JONG UN
Non poteva mancare una riflessione sulle ultime elezioni presidenziali in Usa, quelle che a detta di Donald Trump «sono state truccate». Per l’ex presidente «è stato usato il Covid per imbrogliare. Ma c’erano giudici che non volevano guardare, c’erano persone che non volevano essere coinvolte». Proprio la vicenda dei brogli è una di quelle per le quali è stato incriminato. Ma Trump tira dritto e mette nel mirino Joe Biden: «È il peggior presidente nella storia del nostro Paese. Non credo che arriverà al cancello, ma non si sa mai. È una persona corrotta. Credo che sia peggiorato più mentalmente che fisicamente, eppure non è esattamente un triatleta o un atleta. Guardatelo. Non riesce a camminare fino all’elicottero. Cammina, non riesce a sollevare i piedi dall’erba. Sono solo cinque centimetri alla Casa Bianca, giusto? Non è molto, ma se lo guardi sembra che cammini su degli stuzzicadenti. E poi lo si vede in spiaggia, dove non riesce a sollevare una sedia. Non riesce a camminare sulla sabbia».
Uno dei problemi di cui dovrebbe occuparsi di più Biden, secondo Trump, è la guerra in Ucraina. «Dovrebbe tirarci fuori dall’orribile guerra in cui siamo coinvolti con la Russia e l’Ucraina. Potrebbe farlo molto facilmente, ma non credo che possa farlo perché è un incompetente». Trump torna a ribadire che se fosse stato lui presidente degli Stati Uniti, quel conflitto non sarebbe mai scoppiato. Lo dimostrerebbe il lavoro diplomatico che ha svolto con Kim Jong Un e la Corea del Nord. «Ha fatto un ottimo lavoro, tenendoci lontani da una guerra nucleare. In questo momento avremmo 40mila soldati morti. Avrebbero sganciato un’atomica proprio sopra la base militare. Me la sono cavata alla grande. Sono andato d’accordo con loro. Questo è un aspetto positivo».
“BIDEN COMPROMESSO, CINA SA MOLTO DI LUI…”
Le accuse che gli vengono mosse? Tutte «stronzate» per Donald Trump. Anche quelle riguardanti i documenti classificati, tema su cui attacca Joe Biden. «Credo che sia il presidente più corrotto che abbiamo mai avuto, e che abbia anche la particolarità di essere il più incompetente. In realtà credo che sia compromesso perché la Cina sa molto di lui», spiega l’ex presidente Usa nell’intervista ai microfoni di Tucker Carlson. A proposito della Cina, rimarca l’influenza che sta acquisendo a Cuba e che intende fermare. «Non possiamo permettere che la Cina sia a Cuba. Se sarò presidente, se ne andranno. Perché ho avuto un ottimo rapporto con il presidente Xi, ma lui ha rispettato questo Paese, ha rispettato me. Non possiamo lasciare che gestiscano il Canale di Panama. L’abbiamo costruito e l’abbiamo dato via per 1 dollaro. Quanto siamo stupidi? Abbiamo fatto le cose più stupide in questo Paese e ora abbiamo un presidente che non sa mettere insieme due frasi, non sa parlare, non sa camminare, non sa parlare». Trump, però, a differenza del passato, non esclude che Biden possa vincere di nuovo le elezioni. «Hanno imbrogliato. Ci sono persone che sono molto intelligenti, ma sono fascisti e pazzi della sinistra radicale, e stanno distruggendo il nostro Paese con le auto elettriche e i mulini a vento ovunque, che, tra l’altro, non funzionano. E sono tutte prodotte in Cina, per la maggior parte. Perché non vogliono l’identificazione degli elettori? Perché vogliono imbrogliare».
“MIGRANTI? BISOGNA SIGILLARE IL CONFINE”
Tornando alle auto elettriche, Trump si dice favorevole, ma lo è in generale per tutti i tipi di auto. «Bisogna avere tutto. Lasciate che la gente compri tutto». Su Mike Pence, il suo ex vice presidente, taglia corto: «Non gli parlo da molto tempo. Ero molto deluso da lui». Invece, sul tema migranti ha ribadito la sua linea: «Si possono fare molte cose allo stesso tempo, ovviamente, ma diciamo che la prima è prendere centinaia di migliaia di criminali che sono stati fatti entrare nel nostro Paese, farli uscire e riportarli nel loro Paese». Secondo l’ex presidente Usa, i migranti che arrivano provengono da istituti psichiatrici e prigioni. «Stanno svuotando le loro prigioni in tutto il Sud America. Stanno svuotando i loro istituti psichiatrici. I terroristi si riversano nel nostro Paese». Trump rivendica la costruzione di quasi 500 miglia di muro al confine col Messico, ricordando che doveva costruirne alle 200. «Quindi, la prima cosa che farei sarebbe sigillare per bene il confine, tranne che per le persone che vogliono entrare legalmente».