ANNUNCIO CONFERMATO: TRUMP SI RICANDIDA, “PER FAR TORNARE GRANDE L’AMERICA”

«Mi candido perché credo che l’America non abbia ancora visto la vera gloria»: l’annuncio atteso è giunto nella notte italiana dalla tenuta di Donald Trump a Mar-a-Lago. Il già Presidente Usa tenta così la sua terza rincorsa alla Casa Bianca dopo la vittoria nel 2016 e la cocente sconfitta in extremis nel 2020: ora con mezzo partito Repubblicano “contro”, la ricandidatura di Trump si fa decisamente più complessa ma per il momento il tycoon non sembra affatto soffrirne, almeno pubblicamente. Nel suo annuncio dalla Florida è il solito The Donald di sempre: attacca tutti, specialmente il Presidente Biden nel giorno tra l’altro della massima tensione dall’inizio della guerra in Ucraina: «Con me quanto sta accadendo in Ucraina non sarebbe mai accaduto, e anche i democratici lo ammettono. Oggi un missile è stato mandato probabilmente dalla Russia, 15 miglia dentro il confine della Polonia. La gente è impazzita e arrabbiata e noi abbiamo un presidente che si addormenta ai vertici internazionali e viene deriso. Ci sta portando sull’orlo della guerra nucleare».



Il “ritorno” dell’America, ha detto ancora Donald Trump, «comincia oggi saremo una grande nazione di nuovo. Ha distrutto l’economia americana noi costruiremo rapidamente la più grande economia della storia, lo abbiamo fatto due volte. Farò in modo che Biden non abbia altri quattro anni». Non tutti hanno però accolto con pieno entusiasmo nel GOP la sua ricandidatura, anche chi è sempre stato nella sua cerchia più stretta: la figlia Ivanka ad esempio ha fatto sapere ieri, «Vorrò sempre bene e sosterrò mio padre, ma andando avanti lo farò da fuori dall’arena politica». Più distanza il patron di Fox News, Rupert Murdoch: «Ci sono stati colloqui tra i due e Rupert ha chiarito a Donald che non possiamo appoggiare una sua nuova campagna per la Casa Bianca», spiega News Corp che punta già al Governatore della Florida Ron DeSantis come punta di diamante nel GOP pronto a sfidare nelle nomination Repubblicane Donald Trump.



DONALD TRUMP ANNUNCIA LA CANDIDATURA: ECCO QUANDO PARLA. GOP SI DIVIDE IN 3…

Tutto pronto per le ore 21 nella sua residenza d’orata a Mar-a-Lago in Palm Beach, Florida: Donald Trump terrà il suo “very big announcement” per raccontare agli Stati Uniti l’intenzione di candidarsi alle Elezioni Presidenziali 2024. «Sarà un discorso molto professionale, molto abbottonato», conferma ancora il suo consigliere Jason Miller. Trump in persona si limita ad anticipare da prossimo candidato, «Sarà forse il più importante discorso nella storia Usa». Appuntamento alle 21 locali in prime time Usa, ergo le ore 3 circa in Italia.



Dubbi su cosa dirà Trump non ve ne sono, mentre è sul campo dei Repubblicani che si giocherà forse la partita più importante da qui ai prossimi due anni: dal 2016 non era mai stato così debole elettoralmente Donald Trump, il che starebbe convincendo buona parte della base del GOP a costruire una/più candidature da opporre al tycoon ex Presidente. Secondo il sondaggista repubblicano Whit Ayres, l’elettorato del GOP oggi è possibile dividerlo in tre maxi blocchi: gli ‘always Trumpers‘, la base sempre per Trump, costituisce il 40% dell’elettorato intervenuto all’ultimo Midterm; i ‘never Trumpers’ (mai con Trump) che occupano una minoranza del 10%; i “maybe trumpers’, gli indecisi che lo hanno votato due volte ma che si trovano incerti sul prossimo futuro. Quest’ala è sempre più frequentata, un 50% di elettorato repubblicano che ad oggi non sa sia astuto riproporre Trump o meglio virare su nomi “nuovi” con stile diversi per poter vincere le Elezioni: «Sono quindi pronti a sostenere qualcun altro che porti avanti le politiche in modo meno ingombrante – conclude Ayres – la domanda quindi diventa: chi può farlo?». L’identikit attualmente ha un nome e un cognome, tra l’altro padrone di casa qui in Florida: è Ron DeSantis, attualmente il maggior nemico interno per l’ex Presidente Trump.

DONALD TRUMP SI CANDIDA ALLE ELEZIONI PRESIDENZIALI USA 2024: OGGI IL POSSIBILE ANNUNCIO

L’annuncio di oggi da Mar-a-Lago di Donald Trump – che dovrebbe lanciare la sua candidatura ufficiale alle Elezioni Presidenziali 2024 avrebbe dovuto essere il climax perfetto dopo la larga vittoria alle Elezioni Midterm Usa 2022: e invece le parole che pronuncerà il leader repubblicano vengono di fatto ridimensionate dalla vittoria a metà del GOP che dovrebbe sì guidare la Camera nei prossimi due anni ma non è riuscito a togliere a Biden il Senato. Non solo, i candidati più smaccatamente filo-Trump sono quasi tutti caduti nella sfida diretta contro i rivali Dem, suscitando non poche polemiche interne al Partito Repubblica che per la prima volta dal 2015 non considera più Donald Trump come l’unica vera opzione per la guida del GOP verso la Casa Bianca.

Al netto della situazione emersa dopo il Midterm, con le tensioni presenti interne al Partito, Donald Trump dovrebbe comunque lanciare la sua candidatura alle Presidenziali 2024: lo ha confermato lo scorso 12 novembre il suo consigliere Jason Miller intervenendo su “War Room”, il podcast di Steve Bannon. «Il presidente Trump annuncerà martedì la sua candidatura. Sarà un annuncio molto professionale: naturalmente si candiderà», spiega il consulente rispondendo alle tante critiche piovute su Trump dopo la semi-vittoria alle Elezioni di metà mandato. L’annuncio da Mar-a-Lago avverrà in giornata anche se ancora manca l’ufficializzazione dell’orario e la modalità della comunicazione: in Florida, lo ricordiamo, il fuso orario è sei ore prima dell’Italia.

CAOS GOP: TRUMP CANDIDATO, MA POTREBBE ESSERCI PARTITA CON DESANTIS (E FORSE SCOTT)

«Farò un grandissimo annuncio il 15 novembre a Mar-a-Lago»: lo aveva detto prima delle Elezioni di Midterm in un comizio dall’Ohio l’ex Presidente Usa Donald Trump, mostrando i sondaggi tra i possibili candidati repubblicani alla Casa Bianca. Trump era effettivamente dato al 71% contro il 10% del governatore della Florida, Ron DeSantis, con il 7% di Mike Pence e il 4% di Liz Cheney: la folla gridava “Altri 4 anni, altri 4 anni!” E Trump confermava l’entità “clamorosa” del suo annuncio del 15 novembre. Sembra passata un’eternità e invece era solo l’8 novembre scorso, prima cioè che il Senato rimanesse in mano a Biden e sopratutto prima che la vittoria di Ron DeSantis in Florida oscurasse il sorpasso Repubblicano alla Camera contro i Dem. Le parole usate oggi dall’ex governatore del New Jersey Chris Christie, in passato alleato con Trump, sono le più dure usate all’interno del GOP contro l’ex Presidente: «Con lui abbiamo perso le midterm del 2018. Abbiamo perso le elezioni del 2020. Abbiamo perso nel 2021 le suppletive in Georgia e in questo 2022 subiamo un’emorragia di governatori, non otteniamo alla Camera i seggi che pensavamo di conquistare e non vinceremo nemmeno al Senato nonostante i democratici abbiano un presidente che ha appena un 41% di indice di gradimento. C’è solo una persona da biasimare per tutto ciò: il nostro ex presidente».

Semi-mollato anche dalla stampa conservatrice di Fox News (che punta decisamente su Ron DeSantis), il post-Midterm non è il periodo migliore a livello politico per Donald Trump che non sembra però convincersi nel fare un passo indietro prima delle Presidenziali 2024. O almeno, non per il momento: nel 2020 le Primarie GOP non furono di fatto neanche iniziate, con la riconferma di Donald Trump al possibile secondo mandato. Nel 2024 la situazione sarà invece diversa, specie perché anche nel campo Dem i piani non sono ancora chiarissimi per il mandato 2024-2028: sempre più voci, fino ad oggi silenziose in casa Rep, spingono per lanciare DeSantis e non Trump prendendo spunto proprio dall’esito degli elettori americani nel Midterm. «È colpa di Mitch McConnell. Spendere soldi per sconfiggere i grandi candidati repubblicani invece di sostenere Blake Masters e altri è stato un grosso errore. Dare 4 trilioni di dollari alla sinistra radicale per il New Deal Green, non per le infrastrutture, è stato un errore ancora più grande. Ha fatto saltare i Midterm e tutti disprezzano lui e la sua altrimenti adorabile moglie, Coco Chow!», è la posizione espressa da Trump sul suo social network (Truth) attaccando il leader della minoranza GOP al Senato, Mitch McConnell. Come possibile outsider tra i Repubblicani scalcia anche il senatore appena rieletto in Carolina del Sud, l’unico rep afro-americano Tim Scott: «spero mio nonno viva abbastanza per vedere un altro uomo di colore alla Casa Bianca. Ma stavolta un repubblicano. Perché in America tutto è possibile», ha detto il senatore rieletto al Midterm. A pesare infine sulla candidatura di Trump alle Elezioni Usa potrebbe incidere anche l’incognita della Commissione 6 gennaio che ha convocato l’ex Presidente a testimoniare per l’assalto al Congresso di due anni fa.