L’amministrazione Trump, da quando si è insediata, è già entrata a gamba tesa. Ne è un esempio il congelamento di tutti i fondi del National Endowment for Democracy (NED). La fondazione avrebbe usato negli anni il denaro americano per destabilizzare le varie potenze mondiali, orchestrando cambi di regime.
Come riporta The Free Press la questione è stata sollevata da Elon Musk tramite un post sul social X, definendo a chiare lettere il NED una truffa. E così il Dipartimento per l’efficienza del governo (DOGE), di cui il miliardario è co-presidente, nel bloccare l’erogazione di finanziamenti alla fondazione, ne ha paralizzato completamente l’organizzazione. Come è facile intuire dietro questa decisione non ci sarebbero motivazioni economiche ma politiche. Le mosse dell’ONG, istituita dal governo degli Stati Uniti nel 1983, sembrerebbero essersi incentrate nel tempo nel far scoppiare guerre in tutto il mondo per propri scopi.
SMANTELLAMENTO DEL NED: DALLE ORIGINI AD OGGI COME HA OPERATO LA FONDAZIONE?
Il National Endowment for Democracy era stato fondato agli inizi degli anni ’80 sotto la presidenza di Reagan ed ebbe come scopo primario quello di promuovere i valori della democrazia ‘tout court’ nell’Europa orientale, all’epoca sotto la dittatura sovietica. Il NED sostanzialmente rappresentava uno strumento di influenza degli Stati Uniti, intervenendo in paesi politicamente ostili per promuovere il cambio di regime. Lo scopo originario era quindi benefico, e volto a porre fine alle dittature nel mondo.
Dopo la Guerra Fredda, il NED estese la sua missione oltre il blocco sovietico ormai sciolto, concedendo sovvenzioni alle ONG pro-democrazia in Iran, Cina, Venezuela e Cuba, utilizzando sempre strategie di sostegno ai cittadini locali che si opponevano ai sistemi autoritari che li governavano. Questo secondo quanto millantato dagli esponenti della fondazione. In realtà sembrerebbe però che dopo la vicenda dell’URSS ci fu un cambio di passo nel modo di agire del NED, le cui azioni sembravano essere più un’arma politica dell’elite dominante, e viste da molti come un’estensione della CIA, che facilita il cambio di regime non solo negli stati avversari ma anche nelle nazioni alleate. E non sorprende nemmeno quindi che molte istituzioni e media sostenuti o creati dal NED, come il Journal of Democracy, mantengano stretti legami con il miliardario americano di origine ungherese George Soros e la sua Open Society Foundations (OSF).
CRITICHE AL NED
L’azione di Musk e dell’amministrazione Trump si inserisce in un più ampio clima di critiche e malcontento nei confronti del NED, la cui opera da tempo è vista con sospetto. Già il governo cinese, ad esempio, aveva sanzionato il NED nel 2019 per presunta ingerenza nelle elezioni di Hong Kong. E il presidente del Parlamento georgiano, Shalva Papuashvili, ha dichiarato di recente che l’ONG aveva cercato di rovesciare il governo democraticamente eletto della Georgia, mascherandosi dietro apparenti opere di promozione della libertà e della democrazia. Ma la lista si allungherebbe, perchè il NED sembrerebbe anche essere coinvolta nelle proteste antigovernative in Serbia e in ingerenze nella politica ungherese.
Come se non bastasse il Center for Renewing America, un think tank fondato da Russell Vought, direttore dell’Office of Management and Budget di Trump, ha pubblicato un documento il 7 febbraio in cui incolpava il NED di aver presumibilmente contribuito a incitare l’invasione russa dell’Ucraina. L’amministrazione Trump, alla luce di tutto ciò, ha voluto porre fine ad una fondazione ormai fintamente ‘bipartisan’.