In seguito all’annuncio a sorpresa da parte del presidente Usa, Donald Trump, che ha annunciato dazi sulle importazioni dal Messico al fine di fermare i migranti, anche Andres Manuel Lopez Obrador (AMLO), presidente messicano, ha replicato. A Trump ha rivolto l’invito ad un incontro per risolvere il problema attraverso il dialogo e non tramite “misure coercitive”. Lo ha reso noto Agenzia Nova. “Cittadino presidente, le propongo di approfondire il dialogo, cercare alternative di fondo al problema migratorio”, ha scritto Lopez Obrador in una lettera indirizzata ai media. “Per favore – proseguito-, ricordi che non mi manca il coraggio, non sono un vigliacco né un timorato, ma una persona che agisce secondo i principi: credo nella politica che, tra le altre cose, è stata inventata per evitare lo scontro e la guerra”, ha aggiunto AMLO. A sua detta, gli Usa non dovrebbero proseguire a colpi di sanzioni su questioni così delicate come i migranti. “Non credo nella legge del taglione, ‘nell’occhio per occhio, dente per dente'”, una strada che ci trasformerebbe “tutti in sdentati o guerci”, ha aggiunto il presidente messicano offrendo l’apertura al dialogo partendo sempre dal presupposto che “gli esseri umani non lasciano le loro abitazioni per piacere ma per necessità”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
TRUMP “DAZI 5% SU IMPORT MESSICO”
Con un annuncio un po’ a sorpresa questa mattina (ora italiana), Donald Trump promette dazi del 5% sulle importazioni dal Messico a partire dal prossimo 10 giugno: i dazi commerciali resteranno i vigore, ha spiegato lo stesso leader degli Stati Uniti d’America, fino a che non si fermerà il flusso dei migranti in arrivo dal Messico. Le nuove elezioni e la nomina di AMLO (Andres Manuel Lopez Obrador) a presidente messicano sembrava che la situazione dei rapporti tra Trump e il Paese dove vuole costruirci un muro anti-migranti fosse decisamente migliorata. Eppure i flussi e le “carovane” non si sono fermate e ora la dura decisione di Trump rischia di mettere nuovo subbuglio nell’area a sud degli Stati Uniti: «le tariffe saliranno gradualmente fino a quando il problema dell’immigrazione illegale non sarà risolto» ha twittato ancora il Presidente Usa scatenando una vera e propria conseguenza nefasta sui rapporti diplomatici tra i due Paesi. «Non sapevamo, non era atteso: non vogliamo una guerra commerciale con gli Stati Uniti», ammette Jesus Seade, viceministro del Messico per il Nord America, precisando che non vi saranno ritorsioni fino a che la misura dei dazi non sarà esaminata alla perfezione. Gli Usa fanno trapelare intanto la salita graduale dei dazi: dal 5% del 10 giugno aumenteranno al 15% l’1 agosto, per poi salire al 20% l’1 settembre e al 25% l’1 ottobre.
BORSE A PICCO DOPO L’ANNUNCIO DI TRUMP
Dopo l’annuncio di Trump non solo la geopolitica internazionale accusa il colpo ma è soprattutto quella commerciale sul settore dei mercati a vedere un brusco stop dopo la buona tendenza degli ultimi giorni: i dazi al Messico fanno tremare le Borse di tutto il mondo con tutti i listini asiatici in perdita e pure le piazze europee non riescono a fare meglio. Milano perde l’1,29%, Londra cede lo 0,88%, Francoforte l’1,4% e Parigi lo 0,99% dopo la prima parte della mattinata. Sale ancora lo spread non solo in Italia, con tutte le conseguenze nefaste per i mercati che al momento provengono tanto dall’instabilità per una mancanza di maggioranza nel prossimo Parlamento Ue quanto appunto dall’annuncio fatto dal capo della Casa Bianca, già impegnato in una durissima guerra commerciale da tempo impostata contro la Cina e Huawei.