“Ho imparato la lezione” scrive Donald Trump sui social quando gli viene diagnosticato di essere positivo al Covid-19. Lui, che si è sempre rifiutato di indossare la mascherina, dando al popolo americano un messaggio che ha scatenato i cosiddetti negazionisti, sembra quasi chiedere scusa per il suo comportamento. Poi, tornato l’altra notte alla Casa Bianca in netto anticipo su quanto chiedevano i suoi medici, ha mandato un nuovo post: “Sono invincibile, sono sopravvissuto ai democratici e al virus”. Quindi si è affacciato dal balcone e si è tolto la mascherina, ma è apparso evidente a tutti che faceva fatica a respirare. Tutt’altro che guarito, nonostante quanto ha detto poco dopo in un nuovo post, in cui ha esortato gli americani a “non farsi dominare dal coronavirus, non abbiatene paura: lo batterete. Abbiamo i migliori trattamenti e le migliori medicine, tutti sviluppati di recente. Io non mi sentivo bene, ma due giorni fa… – potevo uscire due giorni fa! – ho iniziato a sentirmi alla grande, meglio di come mi sia sentito da un sacco di tempo a questa parte, meglio di vent’anni fa”. Sono le contraddizioni di un personaggio che, come in questa intervista spiega Andrew Spannaus, giornalista e analista americano, autore di vari libri sul presidente americano tra cui il recentissimo L’America post globale. Trump, il coronavirus e il futuro (Mimesis 2020) “rischia di perdere la corsa alla Casa Bianca perché gli americani, anche i repubblicani, hanno perso la fiducia in lui a causa della pessima gestione della pandemia”.
Ritiene che il ritorno anticipato alla Casa Bianca sia un messaggio agli americani per rassicurare che il comandante in capo è sempre al suo posto o è semplice propaganda elettorale?
Tutte e due le cose. Da una parte, il suo staff è stato attento a dare l’immagine pubblica che Trump rimane al comando: nelle istituzioni c’è la preoccupazione che altri paesi possano avere dubbi sull’esistenza e l’efficienza di una chiara struttura di comando. Però è anche una immagine lanciata all’elettorato per mostrarsi in forza, mentre l’idea di rimanere in ospedale ed essere visto debole gli dava fastidio. Ha spinto lui per tornare.
Infatti i medici che lo hanno in cura non erano d’accordo, anche se non lo hanno detto pubblicamente. Le risulta?
È un rischio: i medici fanno fatica a dirgli di no. Normalmente ci vogliono dieci giorni per capire se ci sono complicazioni più serie. Un rischio che ricorda quando Trump spinse per la fine del lockdown e gli è andata male.
In che senso?
Ha avuto fretta di rimuovere le restrizioni sulle attività economiche. Il risultato è stato che il virus si è diffuso ancor di più. Adesso ha sbagliato e la situazione peggiore è che la sua immagine diventa ancora più negativa.
Nel senso che una eventuale ricaduta potrebbe pregiudicare la sua campagna elettorale?
Certamente, rafforzerebbe ancora di più quella che è già l’impressione generale di tutti gli americani, non solo i democratici.
Cioè?
Che Trump è stato poco attento e quindi ha delle colpe sia per aver preso lui il virus, sia per il contagio fra molte persone intorno a lui, che si sta allargando. Trump cerca di minimizzare l’effetto negativo, mostrando che ha superato velocemente la malattia con un atteggiamento positivo e ottimista. Ma una eventuale ricaduta potrebbe trasformarsi in una sorta di sentenza elettorale, a prescindere da quando lui riesca a superare la malattia.
E se non avesse ricadute? La sua immagine ne uscirebbe rafforzata?
No. Aver contratto il virus è uno dei tre fattori negativi delle ultime settimane che rischia di mettere la vittoria elettorale fuori dalla sua portata. Le rivelazioni sulle tasse non pagate sono state un altro grave elemento che lo ha danneggiato, scatenando un forte dibattito in America. E l’altro fattore su cui viene maggiormente criticato è aver gestito male la pandemia, fino ad aver lui stesso preso il virus.
In questa situazione ritiene che Joe Biden abbia la strada spianata verso la vittoria?
Se Trump non riuscirà ad accorciare le distanze nelle prossime settimane, potrebbe non essere così, ma ci vuole qualche altra sorpresa o un grave errore di Biden. Le sorprese sono all’ordine del giorno in questo anno, non si può escludere questa eventualità, visto come vanno le cose su entrambi i fronti. E il pessimo dibattito televisivo la dice lunga su quella che è la situazione.
(Paolo Vites)