Procedono serratissime le complesse mediazioni statunitensi per la pace in Ucraina, tanto che proprio questa settimana Donald Trump e Vladimir Putin dovrebbero intrattenere una telefonata per discutere degli ultimissimi punti rimasti ancora aperti sull’accordo che dovrebbe portare ad una distensione definitiva delle tensioni: a dirlo è stato l’inviato speciale in Medio Oriente del presidente USA Steve Witkoff – che nel frattempo sta lavorando anche alla pace tra Hamas e Israele – nel corso di un intervento per una trasmissione della CNN nel quale ha espresso la sua completa fiducia sulle trattative per la pace in Ucraina spiegando che in Arabia Saudita sono stati raggiunti dei “risultati davvero positivi“.
Partendo proprio da qui, secondo Witkoff quello che l’amministrazione di Trump sta riuscendo a raggiungere è un risultato veramente importante riuscendo a “colmando il divario tra due parti” che fino a pochissime settimane fa era in una fase di (quasi) completa rottura, in vista di “una discussione buona e positiva” che dovrebbe avvenire nel corso di “questa settimana” sciogliendo parte delle “molte cose” rimaste ancora da discutere.
Nel frattempo, dal conto della Russia l’unico commento è arrivato dal collaboratore stretto del presidente russo Yuri Ushakov – intervistato dall’emittente VGTRK e citato dall’agenzia Tass – che oltre a ribadire che “vogliamo una soluzione a lungo termine che tenga conto dei nostri interessi” più che una tregua o un cessate il fuoco temporaneo, ha anche sottolineato che i due presidenti organizzeranno un vertice formale “non appena ce ne sarà bisogno“.
Cosa potrebbe includere l’accordo per la pace in Ucraina: i punti inderogabili che Putin ha posto a Trump
Insomma, non è ancora effettivamente certo che i due presidenti si sentiranno telefonicamente proprio nei prossimi giorni ma al contempo è del tutto innegabile che i progressi dal punto di vista della pace in Ucraina ci sarebbero stati e starebbero permettendo di formulare un prima bozza; fermo restando che dal conto di Kiev – e neppure Witkoff ha citato Zelensky o il suo entourage nell’intervista della CNN – non sono ancora arrivati commenti ufficiali in merito alle indiscrezioni che sono circolate nel corso delle ultime giornate e che difficilmente troveranno il pieno consenso ucraino.
Secondo quelle indiscrezioni infatti – e qui trovate tutti i dettagli approfonditi -, Putin mira ad ottenere conferma su almeno sei condizioni base: innanzitutto nuove elezioni in Ucraina nelle quali a Zelensky sarà impedito di candidarsi unitamente ad un divieto di accesso per Kiev alla NATO e ad una riduzione a poche migliaia del suo esercito; ma soprattutto – e questi sono i punti più critici – il pieno controllo sull’interezza della Crimea e delle quattro regioni del Donbass e l’interruzione di tutte le sanzioni occidentali imposte contro Mosca assieme all’interruzione dei rifornimenti militari per l’Ucraina.