Trump presenta ricorso per “blitz incostituzionale”
L’ex Presidente degli Stati Uniti Donald Trump in questi giorni ha presentato ricorso contro il blitz dell’FBI alla sua tenuta a Mar-a-Lago nel quale sono stati recuperati alcuni documenti che Trump aveva portato via dalla Casa Bianca. Secondo il magnate sarebbe stata un’azione “illegale e incostituzionale” e dice di star facendo il possibile affinché i documenti tornino in suo possesso. Era un blitz “non necessario” secondo l’ex presidente, che dice che avrebbe restituito personalmente tutti i documenti, mentre l’intervento dei federali sarebbe “stato dettato dalla politica”.
I legali di Donald Trump hanno anche affermato di aver chiesto la nomina di un commissario speciale per analizzare i documenti sottratti a casa sua dall’FBI e che potrebbero costargli un processo per spionaggio. Secondo Trump erano tutti documenti declassificati, mentre secondo l’FBI si tratta di materiale top secret, in parte legato anche alle politiche sugli armamenti nucleari. Non è ancora chiara la ragione per cui l’ex presidente abbia preso con sé quei documenti, che sarebbero oltre 300 secondo il New York Times, e non è neppure chiaro se le accuse mosse dai federali siano effettivamente vere. Si dovrà attendere il ricontrollo di qui documenti prima di sapere come e se l’FBI si muoverà per vie legali contro Donald Trump.
Il blitz dell’FBI a casa dell’ex presidente Usa
La vicenda del blitz dell’FBI al resort del tycoon risale alla scorsa settimana, quando gli agenti federali si sono presentati a sorpresa nella residenza di Mar-a-Lago dell’ex presidente per una perquisizione. Lo aveva annunciato Trump stesso sui suoi profili social, dicendo estraneo alla vicenda ed accusando Joe Biden, l’attuale presidente USA, di essere a conoscenza del blitz e di averlo permesso per screditarlo pubblicamente.
L’FBI dal blitz alla magione di Donald Trump aveva portato via alcune scatole di documenti e tre passaporti. Fin da subito, i tre passaporti (tra i quali due erano scaduti) erano stati restituiti a Trump, mentre attorno ai documenti, i federali, avrebbero mosso alcune accuse all’ex presidente. L’accusa principale è quella di aver sottratto volontariamente dei documenti sulla sicurezza nazionale, ma si accompagna anche all’accusa di sottrazione di documenti pubblici, ostruzione alla giustizia e, in ultimo, anche reati legati allo spionaggio. Nel frattempo, Trump nega tutto, accusando l’FBI di aver esagerato e di aver perquisito la sua casa solamente in virtù di ragioni politiche. Lo dicono anche i legali dell’ex presidente, sottolineando che l’intento è quello di frenare la sua corsa alle primarie repubblicane nel 2024 ed, eventualmente, “nel caso in cui decidesse di candidarsi”, anche alle elezioni generali che si terranno nello stesso anno.