Basta legami familiari per determinare la “green card” (il documento necessario negli Usa per ottenere la cittadinanza americana, ndr) ma più merito e conseguente “stretta” nelle entrate per tutti i migranti, i “dreamers”. È questa la ricetta improntata dal Presidente Donald Trump ormai entrato definitivamente in campagna elettorale verso le Elezioni 2020 e dunque pronto a rilanciare su uno dei capisaldi della sua politica, il tema dell’immigrazione: «ho pronto una nuova proposta basata sul merito» ha spiegato alla Bbc prima e rilanciandolo poi dalla Casa Bianca. «Il mio nuovo piano sarà l’invidia del mondo moderno», ha poi continuato il n.1 dei Repubblicani spiegando come il piano consentirà di avere una «più grande proporzione di immigrati che devono venire attraverso il merito e la competenza». La più grande novità, ha annunciato Trump, sarà quella di «aumentare la proporzione di immigrazione altamente competente dal 12 al 57% e mi piacerebbe vedere anche se andiamo oltre».



TRUMP E L’IMMIGRAZIONE: CAMBIA TUTTO NEGLI USA

Per il tycoon repubblicano gli immigrati dovranno imparare inglese e superare un esame civico prima di poter essere ammessi negli States, ovvero di ricevere la green card permanente autentico mezzo per consentire il cosiddetto “sogno americano”. Sempre secondo Trump, anche se gli Usa hanno «una storia orgogliosa di protezione a coloro che sfuggono dalle persecuzioni», al momento «purtroppo i richiedenti asilo legittimi sono messi da parte da coloro che fanno richieste fatue». Come poi precisa la portavoce della Casa Bianca, Sarah Sanders, a Fox News «Vogliamo andare verso un sistema basato sul merito, che favorisca l’arrivo di lavoratori qualificati capaci di contribuire alla crescita degli Stati Uniti. L’economia è in pieno boom, ha bisogno di manodopera»: bisogna dunque privilegiare la qualifica, il settore di attività e l’età dei richiedenti della green card con permesso di residenza permanente, «a scapito dei criteri di ricongiungimento familiare».

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