Sebbene il processo di impeachment al Senato si sia risolto con un’assoluzione, Donald Trump non può ancora considerare definitivamente chiuso il capitolo dell’assalto al Congresso Usa del giorno dell’Epifania. Non tanto a livello politico, quanto a livello giudiziario: la Naacp, la principale organizzazione americana per i diritti civili degli afroamericani, ha infatti fatto causa all’ex presidente americano, al suo avvocato Rudy Giuliani e a due milizie suprematiste bianche Proud Boys e Oath Keepers. La denuncia, sostenuta anche dal deputato democratico afroamericano del Mississippi BennieTRUMP Thompson, dichiara che le persone e le organizzazioni citate in giudizio abbiano incitato alla rivolta per impedire al Congresso di riconoscere ufficialmente la vittoria alle elezioni dello scorso 3 novembre di Joe Biden. L’accusa è quella di aver violato il cosiddetto “Ku Klux Klan Act“, legge risalente agli anni della ricostruzione dopo la guerra civile americana, finalizzata alla protezione sia degli ex schiavi afroamericani che dei deputati del Congresso dalla violenza dei suprematisti bianchi.
“TRUMP HA VIOLATO IL KU KLUX KLAN ACT”
Anche anche altri deputati Democrats, in particolare Hank Johnson e Bonnie Watson Coleman, secondo quanto anticipato dal sito americano “Politico” si uniranno nei prossimi giorni alla causa. Il presidente della Naacp, Derrick Johnson ha così motivato l’azione legale:”Se non cerchiamo di mettere sotto controllo la diffusione del terrorismo interno, questo consumerà la nostra nazione e la trasformerà in qualcosa che nessuno di noi potrà riconoscere“. A suo dire, dunque, la decisione di intervenire si spiega con il tentativo di evitare nuove insurrezione e “atti di tradimento“. Al pari dei managemente dell’impeachtment, anche la denuncia cita il comizio tenuto da Trump, in cui l’ex inquilino incitava i presenti a “combattere come dannati“, come prova regina del tentativo di scatenare la rivolta di Capitol Hill. Inoltre si afferma che, nei minuti in cui l’insurrezione stava prendendo piede, Rudy Giuliani telefonava a deputati e senatori repubblicani chiedendo loro di “rallentare” il processo di certificazione dei voti del Collegio Elettorale. L’azione legale sembra necessaria agli occhi del deputato Thompson a maggior ragione ora che l’impeachment, un processo prettamente politico, si è concluso senza la condanna di Trump: “Se la maggioranza dei repubblicani al Senato ha abdicato al dovere di richiamare il presidente alle sue responsabilità, noi dobbiamo ritenerlo responsabile per l’insurrezione che ha così sfacciatamente pianificato“.