È bastato che il Presidente Usa Donald Trump rilasciasse una semplice dichiarazione perché le Borse, i mercati e di fatto le speranze di uscire dall’incubo della guerra commerciale tra le due prime economie al mondo si riprendessero tutte d’un colpo: «il caso Huawei potrebbe essere risolto nell’ambito dell’accordo commerciale con la Cina», anche se ha poi definito il colosso tecnologico di Pechino come «molto pericoloso». La seconda parte della dichiarazione è stata presa diciamo molto meno sul serio rispetto alla prima: la Cina e gli Stati Uniti, in guerra sui dazi e in queste ultime settimane anche sul colosso hi-tech Huawei, potrebbero riprendere i colloqui per giungere al medesimo obiettivo sperato da tutti, Ue compresa, una pace commerciale in cui nessuno ci perda e tutti possano crescere ne libero scambio e mercato. Ci ha pensato lo stesso Trump a rendere comunque meno facile del previsto la soluzione della guerra: «Huawei è qualcosa di molto pericoloso quando si guarda a quello che hanno fatto dal punto di vista della sicurezza, da un punto di vista militare. Molto pericoloso. Ma è possibile che Huawei sia incluso in un’intesa commerciale. Se abbiamo un’intesa, vedo Huawei incluso in un modo o nell’altro».
GUERRA DAZI USA-CINA: NUOVE SPERANZE DA TRUMP
Insomma, nulla è scontato e tutto resta ancora aperto sull’asse Cina-Usa dopo che Washington ha minacciato di imporre altri dazi del 25% su 300 miliardi di dollari di beni cinesi importati nelle terre americane. A Huawei resta comunque precluso, al momento, ogni possibile scambio commerciale con le compagnia Usa cui è vietato vendere e scambiare tecnologia con il colosso cinese: al momento, se l’annuncio verrà rispettato e confermato, potrebbe essere un durissimo colpo al negoziato sui dazi. Questo fino a questa mattina quando Trump ha voluto riaprire il fronte lasciando presagire che un termine di soluzione potrebbe anche essere trovato. Ad essere colpito resta il “fulcro” della globalizzazione, con gli Stati Uniti che tentano di imporre sulle internazionali catene di fornitura la propria egemonia: per ora sul settore tecnologico, domani chissà. È per questo che la linea Trump spaventa i mercati e le singole economie mondiali: l’apertura e la soluzione del caso Huawei invece sarebbe il primo passo per provare ad invertire la rotta e non perdere il “cuore” del libero mercato globalizzato. Proprio in questi giorni Gita Gopinath, Eugenio Cerutti e Adil Mohommad del Dipartimento di Ricerca del Fondo monetario internazionale hanno pubblicato un report in cui si anticipa «se l’escalation dei dazi tra Cina e Stati Uniti andasse avanti, potrebbe intaccare in modo significativo la fiducia delle imprese e dei mercati finanziari, disgregare le catene di approvvigionamento globali e mettere a repentaglio la ripresa della crescita globale previste per il 2019»