Donald Trump inviò in segreto test Covid a Putin all’inizio della pandemia anche se in quel momento negli Stati Uniti le forniture stavano scarseggiando. La rivelazione, contenuta nel nuovo libro “War” del giornalista americano ed editorialista della Casa Bianca Bob Woodward, sta facendo discutere. Soprattutto perchè svelerebbe i rapporti mantenuti tra Trump e Putin nell’ambito di un accordo di cooperazione rimasto però riservato. La notizia è stata confermata anche dal Cremlino, in particolare dal portavoce Peskov che ha dichiarato: “Abbiamo inviato una fornitura di unità di ventilazione negli Stati Uniti, loro hanno inviato questi test a noi“.



Aggiungendo anche che i primi test ricevuti non sembravano funzionare bene. Mentre il portavoce di Trump ha risposto smentendo categoricamente quanto pubblicato da Woodward, che ha definito uno squilibrato, affermando che: “Il libro potrebbe essere usato come carta igienica“. Nelle ultime ore sono arrivate anche le dichiarazioni di Kamala Harris, che ha reagito con indignazione alle indiscrezioni accusando Trump di aver preso accordi con un “Dittatore omicida”.



Bob Woodward svela le conversazioni segrete tra Trump e Putin durante la pandemia sulla fornitura di test Covid alla Russia

Le rivelazioni sui rapporti segreti tra Donad Trump e Putin, che sarebbero state riferite al giornalista americano Bob Woodward da un consigliere della Casa Bianca rimasto anonimo stanno provocando reazioni contrastanti sia negli Stati Uniti che in Russia. SE infatti da parte dei portavoce di Trump la notizia è stata smentita, i politici democratici stanno lanciando messaggi e dichiarazioni nei quali accusano il Tycoon di aver preferito inviare i test Covid in Russia piuttosto che lasciarli ai cittadini americani che ne avevano bisogno. Quello che è stato oggetto di particolari critiche poi è il rapporto stesso tra l’ex presidente e il capo del Cremlino rimasti in contatto non solo telefonicamente ma anche tramite alcuni presunti accordi di cooperazione segreti.



Dalla Russia le voci sono state convalidate ufficialmente e Peskov ha anche ammesso che le conversazioni sarebbero state più di una, tuttavia non è stato confermato il passaggio particolare che nel libro è stato messo in evidenza, nel quale l’autore spiega che all’epoca dell’accordo Putin avrebbe avvertito Trump di non dire nulla a nessuno, altrimenti, avrebbe aggiunto il presidente russo: “la gente si arrabbierà con te, non con me“.