TRUMP ‘APRE’ SPIRAGLI CON LA CINA (PUR DOPO L’ANNUNCIO DEI DAZI): UFFICIALE L’INVITO PER LA CERIMONIA DI INSEDIAMENTO
Le diverse fonti rilanciate negli scorsi giorni trovano ora conferma nell’annuncio della CBS News, la tv americana che assieme alla NBC (che ha da poco intervistato in esclusiva il Presidente designato Donald Trump) ha rilanciato le prossime mosse del leader repubblicano: il leader della Cina, Xi Jinping, è stato invitato per partecipare alla cerimonia di insediamento del 20 gennaio 2025 presso la Casa Bianca. Dopo che appena qualche giorno fa il n.1 dei Repubblicani aveva parlato di potenziali nuovi dazi alla Cina del 10% (se non vi fossero stati accordi esclusivi con Pechino), ora si aprono alcuni spiragli per disinnescare la guerra sui dazi tra le due superpotenze mondiali.
Pare, sempre dalle fonti Usa, che Trump abbia invitato l’omologo cinese già dopo le Elezioni vinte a novembre, ampliando la schiera di invitati leader mondiali: ricordiamo che è tutt’altro che una tradizione quella di invitare alla Casa Bianca, il giorno del giuramento, politici e presidente internazionali. Di norma sono presenti infatti diplomatici e ambasciatori ma non Presidenti, men che meno il principale rivale della superpotenza geopolitica ed economica degli Stati Uniti. «Ho un ottimo rapporto con Xi Jinping, abbiamo avuto comunicazioni anche la scorsa settimana», ha sottolineato ancora Donald Trump parlando coi giornalisti in occasione della visita a Parigi con Macron, Meloni e gli altri leader europei.
USA “APRONO” ALLA CINA, XI JINPING CONFERMA L’ALLEANZA CON LA RUSSIA: DE-ESCALATION O NUOVA GUERRA FREDDA?
Se dopo l’annuncio sui dazi e la nomina di diversi esponenti nel nuovo Governo repubblicano di particolari “falchi” anti-Pechino, realmente Xi Jinping dovesse presentarsi alla cerimonia di insediamento del nuovo Presidente Usa ecco che un forte segnale di “appeasement” sarebbe lanciato da Trump e dallo stesso Presidente cinese al resto del mondo. Se si possa infatti parlare di de-escalation globale – in un momento in cui dall’Ucraina al Medio Oriente fino al sud-est asiatico e all’Africa i venti di guerra fra Occidente e Oriente sono altissimi – o, al contrario, di una nuova guerra fredda 2.0, ecco che molto passerà dal rapporto anche personale tra Donald Trump e Xi Jinping.
Un rapporto che per il tycoon è già molto buono, nonostante la rivalità fortissima tra Usa e Cina non solo sul fronte dazi: la scelta del senatore Marco Rubio come nuovo Segretario di Stato aveva messo Pechino sul “chi va là”, così come le parole molto dure sui nuovi dazi da lanciare contro il regime comunista. La mossa invece a sorpresa di invitare Xi a Washington per il prossimo 20 gennaio 2025 potrebbe disinnescare qualche tensione di troppo sul complicato asse sino-americano. Il futuro scontro sul “caso Taiwan” e le battaglie commerciali sono lì da venire, tutt’altro che superabili con una semplice stretta di mano (eventuale) alla Casa Bianca, ma sarebbe comunque un passo avanti. In attesa di capire cosa potrebbe rispondere l’ambasciata di Pechino in merito all’invito ufficiale, un messaggio lanciato oggi dallo stesso Xi in merito all’alleanza con la Russia sembra raffreddare le timide aperture americane. Durante l’incontro a Pechino con il presidente del partito di Vladimir Putin – Dmitri Medvedev – il leader cinese ha ricordato la piena alleanza strategica con Mosca, «dobbiamo mantenere una comunicazione e un coordinamento stretti nell’ambito di quadri multilaterali come l’Onu e promuovere lo sviluppo dell’ordine internazionale». In realtà è proprio dentro quest’asse tra Cina e Russia che Trump vede una possibilità di ampio tavolo strategico a distanza per moderare le posizioni di guerra, specie sull’Ucraina: «la Cina può aiutare», ha ricordato il Presidente eletto dopo il vertice chiave con Macron e Zelensky a Parigi.