Dalla Norvegia una notizia ha sorpreso la comunità internazionale e indignato metà degli Stati Uniti: «Donald Trump è stato candidato per il Premio Nobel per la Pace 2021», lo ha riferito il membro del parlamento norvegese Christian Tybring-Gjedde, nominando il Presidente degli Stati Uniti «per il suo ruolo di mediazione svolto nell’accordo tra Israele ed Emirati Arabi Uniti». Dopo che già in passato il Presidente e candidato Repubblicano era stato accostato a premi internazionali per la guerra evitata tra Stati Uniti e Corea del Nord, il nuovo accordo tra Tel Aviv e Abu Dhabi ha riacceso i “sostenitori” di Trump nel dimostrare al netto delle tante polemiche contro il tycoon del suo impegno internazionale. «Penso che Trump abbia compiuto più sforzi di qualunque altro candidato per creare pace tra le Nazioni», ha spiegato ancora Tybring-Gjedde nella lettera per la candidatura di Donald Trump «questo accordo potrebbe essere un punto di svolta che trasforma il Medio Oriente in una zona di prosperità e cooperazione». Il parlamentare, va ricordato, è presidente dell’Assemblea parlamentare della Nato e aveva presentato la candidatura per il presidente Usa anche nel 2018.



TRUMP NOBEL PACE? LA PROVOCAZIONE DI ANTONIO SOCCI

Tra i tanti commenti giunti oggi anche in Italia in riferimento alla candidatura di Trump per il Nobel, in pochi hanno considerato come positiva la scelta del comitato norvegese: tra questi vi è il giornalista e scrittore Antonio Socci che sui propri canali social afferma «Quello a Trump sarebbe davvero un premio Nobel per la pace strameritato (non come quello ‘preventivo’ e immeritato di Barack Obama)». Il riferimento è al Premio Nobel per la Pace preso dall’ex Presidente democratico nel 2009 per via delle promesse e istanze lanciate, non tanto per i risultati effettivamente non colti in quanto appena all’inizio della sua permanenza alla Casa Bianca. «Donald Trump è il primo presidente degli Stati Uniti da molti anni che non fa guerre, ma che, anzi, riesce a tessere accordi di pace in molte aree del globo», conclude Socci molto polemico sull’opinione pubblica internazionale e italiana che dipingono il vulcanico leader della Casa Bianca come il demonio.

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