Joe Biden lancia un appello a Donald Trump: il presidente eletto Usa ha chiesto al rivale di andare in tv e chiudere la fine dell’assedio al Congresso. «Le parole di un presidente contano. Possono ispirare o possono incitare», ha affermato il democratico. In merito a quanto accaduto ha spiegato che «questa non è una protesta, è un’insurrezione. Le scene di caos non riflettono l’America». Nel frattempo, i leader del Congresso Usa sono stati trasferiti in una base militare. C’è comunque una persona ferita da colpi di pistola. Non è chiaro se si tratti di una sostenitrice di Trump o di un membro dello staff del Congresso.



La donna, evacuata in una barella, sarebbe in gravi condizioni, come si evince dai video che stanno circolando in questi minuti. Anche diversi agenti sono stati feriti e, secondo quanto riportato dalla Cnn, uno è stato ferito. Il capo della polizia metropolitana ha confermato in conferenza stampa che c’è stato uno scambio di colpi d’arma da fuoco all’interno del Campidoglio durante l’assalto. (agg. di Silvana Palazzo)



RIVOLTA PRO TRUMP, BIDEN: “MINACCIA ALLA DEMOCRAZIA”

Capitol Hill a Washington sotto assedio: tensione alle stesse in Usa, dove migliaia di fan di Donald Trump hanno circondato il Congresso e provato ad occupare il Parlamento, ottenendo la sospensione della certificazione della vittoria di Joe Biden. Poi hanno fatto irruzione e la polizia ha usato i lacrimogeni e aperto il fuoco contro alcuni sostenitori che erano armati. Ma è stato rinvenuto anche un dispositivo esplosivo improvvisato vicino al Congresso, secondo quanto riportato da Nbc, sottolineando che non è ancora chiaro dove esattamente è stato trovato. Il presidente uscente ora invita i manifestanti a ritardi, dopo aver fomentato gli animi. «L’elezione ci è stata rubata, ma dovete andare a casa. Non vogliamo che nessuno resti ferito», il messaggio di Trump.



Interviene anche la figlia-consigliera Ivanka con un tweet: «Patrioti americani, ogni violazione o mancanza rispetto delle nostre forze dell’ordine è inaccettabile. La violenza deve cessare immediatamente». Nel frattempo interviene Biden in conferenza stampa. «Minaccia alla democrazia Usa senza precedenti. Questa non è una protesta, è un’insurrezione. Le scese di caos non riflettono l’America». Sulla rivolta scoppiata a Washington interviene pure la Nato, tramite il segretario generale Jens Stoltenberg: «Scene scioccanti a Washington DC. Il risultato di queste elezioni democratiche deve essere rispettato». (agg. di Silvana Palazzo)

USA, PRO TRUMP ASSALTANO CAMPIDOGLIO: SCATTA LOCKDOWN

I manifestanti pro-Trump prendono d’assalto il Campidoglio e a Washington scatta il coprifuoco. Caos negli Stati Uniti dopo il discorso incendiario di Donald Trump, che ha invitato tutti a contestare la vittoria di Joe Biden. Dalle parole si è passati ai fatti: i manifestanti si sono fatti strada per entrare nel Campidoglio, arrivando a scontri con la polizia, mentre il Congresso Usa si preparava a ratificare i voti del Collegio elettorale. La polizia però ha dovuto ordinare l’evacuazione di alcuni edifici del Congresso, in particolare il Cannon House Office Building e l’edificio che ospita la Library of Congress. La tensione è altissima, perché migliaia di fan di Trump hanno circondato il Parlamento, salendo sulle gradinate e le balconate.

Il processo di certificazione della vittoria di Biden è stato sospeso, mentre il vicepresidente Mike Pence è stato scortato fuori dall’aula del Senato. Ma uno dei supporter è riuscito a entrare nell’aula del Senato e a sedersi sul suo scranno mentre proseguivano gli scontri con la polizia. Ora Capitol Hill è in lockdown, ma alcuni manifestanti pro Trump sono riusciti a entrare nell’edificio, mentre parlamentari Usa e membri dello staff sono stati invitati a chiudersi negli uffici. Una persona sarebbe stata colpita da colpi di arma da fuoco nel Congresso: secondo alcuni media ci sarebbe stata una sparatoria. Ora ci sono agenti Fbi armati nel Congresso, secondo quanto riportato da RaiNews24. (agg. di Silvana Palazzo)

USA, TRUMP VS BIDEN “NON MI ARRENDO”

Donald Trump non si arrende e ribadisce di non accettare la sconfitta. Lo ha fatto oggi davanti a migliaia di sostenitori che si sono radunati a Washington per protestare contro l’elezione di Joe Biden alla presidenza Usa. “E’ stata un’elezione rubata, non concederemo mai la vittoria, non ci arrenderemo mai”, ha avvertito il tycoon aizzando i fan che hanno cercato di farsi strada nel Campidoglio scontrandosi con la polizia, come riferisce l’Huffpost. Il presidente ancora in carica per le prossime due settimane ha voluto attaccare anche il suo partito, reo a suo dire di non averlo supportato nella battaglia contro i presunti brogli. Ha così etichettato i repubblicani come “deboli” ed ha chiesto al suo vice Mike Pence di non certificare la sconfitta elettorale. Quest’ultimo tuttavia lo ha già scaricato asserendo: “La presidenza appartiene agli americani. Non ritengo che i padri fondatori volessero investire il vicepresidente con l’autorità unilaterale di decidere quali voti devono essere contati e quali no”.

Per Trump si è trattato oggi di un giorno doppiamente nero anche per via della quasi ormai certa vittoria dei dem al Senato. Nel corso del comizio non ha mancato di ricordare che anche i ballottaggi in Georgia sono stati “rubati” e “truccati”.

SCONTRI USA, STOP A CERTIFICAZIONE VITTORIA BIDEN

Per Donald Trump dunque, i giorni da presidente Usa sono ormai contati e il 20 gennaio prossimo toccherà a Biden giurare da presidente. Trump sembra ormai pronto allo strappo con il partito repubblicano che si è rifiutato di seguirlo in questa sua contestazione conclusiva prima della sua uscita di scena. Intanto le tensioni tra i fan del tycoon e la polizia si sono fatte sempre più intense e con un’azione senza precedenti i primi hanno fatto irruzione dentro Capitol Hill (in lockdown) per protestare contro la certificazione della vittoria di Joe Biden senza che gli agenti riuscissero a fermarli. Così sono scattati scontri con la polizia in Usa. Dopo che i manifestanti sono saliti sulle scale del Campidoglio minacciando di entrare e forzare il blocco della polizia, i senatori, al lavoro per la certificazione della vittoria di Biden, sono stati invitati a fermare tutto e ripararsi nei loro uffici. Lo rivela Il Messaggero che aggiunge che Camera e Senato hanno interrotto il processo di certificazione della vittoria di Joe Biden mentre il vicepresidente Mike Pence è stato scortato fuori dall’aula del Senato.