Donald Trump, magnate americano ed ex presidente degli Stati Uniti, non sarà escluso dalle elezioni USA del 2024. A deciderlo è stata la Corte Suprema che in questi giorni sta discutendo le accuse a suo carico per il ruolo che avrebbe avuto, secondo l’accusa, nell’assalto fallito a Capitol Hill. A chiedere l’esclusione dalle elezioni era stato il candidato repubblicano John Anthony Castro citando il 14esimo emendamento secondo il quale chi è coinvolto in un’insurrezione o l’ha aiutata non può ricoprire cariche ufficiali. Secondo la Corte, però, Donald Trump non avrebbe avuto un ruolo tale nell’assalto a Capitol Hill da giustificarne l’esclusione delle imminenti elezioni presidenziali, respingendo il caso senza commentare o esporre i dettagli della decisione.
Si apre il processo per frode a carico di Donald Trump
Insomma, si è chiusa un’altra pagine dei processi a carico di Donald Trump per l’assalto a Capitol Hill, mentre il magnate dovrà ancora rispondere, a New York, delle accuse di frode in sede civile. Secondo l’accusa, il tycoon e i suoi due figli Eric e Donald Jr avrebbero gonfiato in modo fraudolento i valori degli asset della loro organizzazione, in modo da trarne benefici dal punto di vista bancario ed assicurativo. Complessivamente, sono stati mossi contro di loro setti capi d’imputazione, tra frode, falsificazione e cospirazione, con una richiesta di risarcimento da 250 milioni di dollari.
Dal conto suo Donald Trump si è sempre detto innocente, sottolineando a più riprese come tutti i processi a suo carico abbiano un chiaro scopo cospiratorio. “Non c’è crimine, ma il crimine è contro di me”, ha detto ai giornalisti, spiegando che il processo è “una truffa e una farsa”, una sorta di “continuazione della più grande caccia alle streghe della storia”. Secondo il tycoon la procuratrice di New York, democratica ed africana, sarebbe “razzista”, mentre il giudice Arthur Engoron è “una canaglia”. Differentemente, la procuratrice ritiene che “Donald Trump e gli altri coimputati hanno commesso una frode persistente e ripetuta, lo abbiamo dimostrato nella nostra mozione per un giudizio sommario”, sottolineando come “non importa quanti soldi potresti avere, nessuno è al di sopra della legge e la legge prevarrà”.