Continua il dibattito sulla proposta di Donald Trump di posticipare le elezioni Usa per rischio brogli. Come vi abbiamo raccontato, il presidente americano ha ipotizzato possibili frodi con il voto per corrispondenza, ma un dato emerge chiaramente: è quasi impossibile uno slittamento delle elezioni. Il presidente non può sancire alcun rinvio, è necessario un voto del Congresso: il Senato è a guida repubblicana, la Camera a guida democratica. Impossibile, dunque, pensare ad un accordo totale. Sul tema è intervenuta anche la speaker Nancy Pelosi: «Il Congresso può determinare il tempo della scelta degli elettori ed il giorno in cui esprimeranno il loro voto, giorno che sarà lo stesso in tutti gli Stati Unitiempo della scelta degli elettori ed il giorno in cui esprimeranno il loro voto, giorno che sarà lo stesso in tutti gli Stati Uniti». E anche in caso di clamorosa intesa, il mandato di Donald Trump scadrà il 20 gennaio 2020 – come sancito dalla Costituzione – ed il rinvio non consentirebbe di superare la pandemia. (Aggiornamento di MB)



TRUMP INVOCA LO SLITTAMENTO DEL VOTO PER RISCHIO “BROGLI”

Donald Trump accende il dibattito in vista delle elezioni Usa del prossimo 3 novembre. Forse. Perché l’attuale numero uno della Casa Bianca su Twitter ha posto un interrogativo a tal proposito: «Rinvio delle elezioni fino a quando la gente potrà votare in modo giusto, sicuro e garantito???». L’emergenza coronavirus sta colpendo duramente gli Stati Uniti d’America e il presidente ha ipotizzato un possibile slittamento. Ma non unicamente per la situazione epidemiologica: il tycoon ha manifestato il timore di brogli dovuti al voto per corrispondenza imposto dalla pandemia. «Con un voto universale per posta (non il voto a distanza, che è una cosa buona) quelle del 2020 saranno le elezione più inaccurate e fraudolente della storia sarà un grande imbarazzo per gli Stati Uniti», ha rimarcato Trump sempre su Twitter. E via alle polemiche sui social network…



TRUMP: “NON SAREBBE MEGLIO RINVIARE LE ELEZIONI USA?”, É CAOS

La mossa di Donald Trump ha sollevato immediatamente il polverone. In molti sostengono che il tycoon abbia azzardato l’ipotesi di un rinvio delle elezioni Usa perché conscio di una sconfitta certa contro Joe Biden. Lo slittamento del voto rappresenterebbe l’unica via per allungare il mandato. E il tweet del presidente statunitense ha alimentato i timori sulla sua indisponibilità di accettare il risultato elettorale in caso di sconfitta.

Jerrold Lewis Nadler, membro della Camera dei Rappresentanti per lo stato di New York, ha immediatamente replicato al tycoon: «Cerchiamo di essere chiari: Trump non ha il potere di ritardare le elezioni. Le nostre elezioni sono sancite dalla Costituzione. La Carta costituzionale ci dice che se la data deve essere cambiata, deve essere cambiata dal Congresso». Dello stesso tenore la candidata Julie Oliver: «Il presidente non ha i poteri di ritardare le elezioni. È più probabile essere colpiti da un fulmine che certificare un broglio. Votare per posta è sicuro: Questo è un tentativo di delegittimare i risultati di un’elezione che Trump sa che perderà».