Dire che si odino forse è eccessivo, ma di certo non si amano: il rapporto conflittuale fra USA e Cina rischia di diventare una guerra a distanza a causa di… Trump. Il presidente a stelle e strisce, dopo le accuse reiterate nei confronti del Paese orientale sul Covid-19 (il tycoon e altri esponenti illustri della politica americana avrebbero in mano le prove che il virus sarebbe sfuggito in qualche modo dal laboratorio scientifico di Wuhan), avrebbe deciso di dotare il “proprio” esercito di nuove armi, proprio per colmare il gap con i cinesi in termini di arsenale a disposizione dei militari. Si tratterebbe, in particolar modo, di missili cruise “Tomahawk”, che dovrebbero essere dati in dotazione ai Marines a partire dal 2021, come si legge nelle previsioni di bilancio della White House e come risulta dalle parole pronunciate al Congresso dagli alti comandanti statunitensi nel mese di marzo. Una vera e propria notizia, a questo punto, che non è stata accolta propriamente con il sorriso dalle parti di Pechino…
TRUMP, GUERRA A DISTANZA CON LA CINA? “GLI USA LA SMETTANO DI GIOCARE A SCACCHI”
Dai vertici governativi cinesi è giunto un autentico monito agli Stati Uniti d’America, riportato dall’agenzia di stampa Reuters: “Washington sia cauta nelle parole e nei fatti e la smetta di muovere i pezzi degli scacchi nel nostro Paese”. Alla Casa Bianca, però, sembrerebbero avere altre idee: le mosse degli USA sono volte a contrastare il vantaggio schiacciante della Cina nel settore missilistico e il piano dei Marines è quello di aiutare la Marina a stelle e strisce a ottenere il controllo dei mari, in particolare del Pacifico occidentale. “Il missile Tomahawk – hanno spiegato i comandanti – è uno degli strumenti che ci permetterà di farlo”. Effettivamente, è così: inizialmente, un quantitativo particolarmente esiguo non muterà di troppo gli equilibri di potere, ma analizzando il progetto nella sua interezza, un incremento massiccio di queste armi, combinate con i missili giapponesi e di Taiwan, rappresenterebbe una seria minaccia per le forze cinesi, rendendo oltretutto obsoleti i pezzi che compongono il loro arsenale attuale.