Caso file segreti Trump, Procuratore fa ricorso in Appello per la riapertura

Caso file segreti Trump, la Procura fa ricorso alla Corte d’Appello contro l’archiviazione delle accuse che lo vedevano imputato per il trasferimento di documenti dalla casa Bianca alla sua tenuta resort di Mar-a-Lago in Florida. Secondo quanto dichiarato dal procuratore speciale del dipartimento di Giustizia Usa Jack Smith, la giudice distrettuale Aileen Cannon, responsabile della decisione di respingere le accuse perchè aveva delegittimato la nomina di Smith, aveva messo in dubbio l’autorità costituzionale, non avendo quindi “merito” di procedere con l’archiviazione del caso.



Ora quindi l’inchiesta su Donald Trump e la classificazione dei documenti top secret potrebbe essere riaperta ripristinando così anche tutta l’accusa generale che era stata negata con una sentenza basata esclusivamente su basi costituzionali e su presunte violazioni delle norme sulle nomine e sui fondi stanziati. Come ha scritto Smith nella richiesta di lunedì scorso: “Il punto di vista della giudice Cannon si discosta dai precedenti legali, e ha tenuto inadeguatamente in considerazione le modalità delle nomine di legge dei consulenti speciali“, facendo poi riferimento ad un precedente caso giudiziario contro l’ex presidente Richard Nixon.



“Accuse respinte con motivazioni inadeguate”

Il caso sui file segreti di Trump, che secondo l’accusa furono trasferiti illegalmente dalla Casa Bianca per essere conservati nella sua tenuta in Florida, potrebbe essere riaperto dopo la sentenza di archiviazione pronunciata dalla giudice Aileen Cannon lo scorso luglio. Il Procuratore speciale Kack Smith ha infatti presentato un ricorso alla Corte d’Appello Usa, sostenendo che le motivazioni sollevate dal tribunale per respingere l’accusa, basate esclusivamente su presunte violazioni sulle nomine costituzionali non sarebbero in linea con i processi legali precedenti.



In particolare Smith ha citato il caso Nixon, per il quale nel 1974, venne stabilito che: “Il procuratore generale ha l’autorità di nomina per il procuratore speciale“. Una possibilità prevista dal Congresso ma negata dalla giudice. Il caso sui file segreti era uno dei processi legali nei quali Trump è stato coinvolto prima dell’annuncio ufficiale della candidatura per le prossime elezioni. Un altro, riguardante la presunta tentata interferenza sui risultati delle presidenziali del 2020, era stato supervisionato sempre da Jack Smith nel 2022.