Donald Trump sta per tornare sui social: Meta ha annunciato venerdì la rimozione delle restrizioni imposte agli account Facebook e Instagram dell’ex presidente in vista della Convention nazionale repubblicana prevista la prossima settimana. Il colosso di Mark Zuckerberg ha spiegato che la rimozione del ban è stata decisa per garantire al candidato repubblicano alla presidenza la stessa posizione di quello democratico Joe Biden. «Nel valutare la nostra responsabilità di consentire l’espressione politica, crediamo che il popolo americano debba essere in grado di ascoltare i candidati alla presidenza sulla stessa base», recita il comunicato di Meta. Pertanto, Trump, in quanto candidato dei repubblicani, «non sarà più soggetto alle sanzioni di sospensione aggravate».



Gli account Facebook e Instagram di Trump erano stati ripristinati all’inizio dello scorso anno, dopo un divieto di due anni a seguito dell’assalto a Capitol Hill. All’epoca, Meta sospese gli account di Trump per un periodo di due anni, dopo aver ritenuto che alcune azioni dell’ex presidente, come l’elogio dei rivoltosi del Campidoglio, costituissero un potenziale rischio di incitamento alla violenza. Ora non sono più applicate le sanzioni imposte agli account social di Trump, che due anni fa lanciò un suo social, Truth Social, proprio in virtù della sospensione di Meta e dalla piattaforma Twitter. Elon Musk, però, ha ripristinato l’account poco dopo aver acquisito la società nel 2022, dopo aver pubblicato un sondaggio in cui chiedeva agli utenti se fosse il caso di farlo.



META RIMUOVE RESTRIZIONI A TRUMP, LA CAMPAGNA DI BIDEN INSORGE

Dopo l’ultimo annuncio di Meta, se Donald Trump dovesse violare le linee guida, dovrà affrontare una possibile sospensione molto più breve, che potrebbe durare solo pochi giorni, rispetto a quella più lunga prevista dalle sanzioni imposte in precedenza. Nick Clegg, presidente di Meta per gli affari globali, ha dichiarato che quelle sanzioni erano state «una risposta a circostanze estreme e straordinarie», ma visto che a breve ci saranno le convention dei partiti, che porteranno alle nomine ufficiali e formali dei candidati alla presidenza degli Stati Uniti, «nel valutare la nostra responsabilità di consentire l’espressione politica, crediamo che il popolo americano debba essere in grado di ascoltare i candidati alla presidenza sulla stessa base», ha aggiunto Clegg.



La campagna di Biden ha condannato la decisione di Meta, affermando che si tratta di una «decisione avida e sconsiderata» che costituisce «un attacco diretto alla nostra sicurezza e alla nostra democrazia». Secondo Charles Kretchmer Lutvak, portavoce della campagna, «ripristinare il suo accesso è come consegnare le chiavi dell’auto a qualcuno che sai che guiderà la tua auto contro la folla e giù da un precipizio. È tenere un megafono per un razzista in buona fede che urlerà il suo odio e la sua supremazia bianca dai tetti e cercherà di portarlo nel mainstream».