Negli ultimi giorni sul web si discute approfonditamente attorno al discorso tenuto dal candidato (ed ex presidente) Donald Trump sul palco dell’Economico Club di New York giovedì 5 settembre durante il quale – tra un argomento e l’altro – ha anche affrontato il centrale tema delle sanzioni imposte dall’amministrazione Biden contro la Russia dopo lo scoppio della guerra in Ucraina ormai (quasi) tre anni fa: argomento sollevato del presidente dello studio legale Sullivan&Cromwell Henry Rodgin Cohen e che si è scontrato contro una posizione abbastanza incerta del tycoon.



Alla domanda diretta se intenza “rafforzare o modificare le sanzioni economiche, in particolare contro la Russia”, il tycoon ha eluso la domanda sottolineando che nel suo eventuale mandato intenderà sanzionare i paesi esteri – cita la BBC – “il meno possibile” perché dal conto suo si tratta di misure che rischiano di indebolire l’egemonia finanziaria globale del dollaro; mentre tornando indietro con la mente ha ribadito che – se fosse stato presidente nel febbraio 2022, allo scoppio della guerra in Ucraina – non le avrebbe mai imposte, ritenendo che così il conflitto sarebbe stato meno lungo ed aspro.



Medvedev: “Trump non allenterà le sanzioni contro la Russia, lo dice per fare un dispetto a Biden”

Una posizione – quella di Donald Trump sull’impianto sanzionatorio contro il Cremlino -, insomma, poco precisa e chiara, che ci riporta alla mente anche quanto disse già lo scorso luglio durante un’intervista per Bloomberg quando si limitò a dire di “non amare” l’imposizione di tali misure perché ottengono il solo effetto di “allontanare tutti [gli altri paesi] da noi”; mentre sempre in quell’occasione aveva rilanciato anche il suo obiettivo di porre fine alla guerra entro pochissime ore dopo la sua elezione.



Tornando al presente, dopo tutte le discussioni che si sono generate attorno alla posizione di Trump sulla Russia è intervenuto – in un messaggio condiviso su Telegram – anche il vice alla sicurezza russa Dmitry Medvedev che ritiene l’ipotesi di allentare le sanzioni un “dispetto all’attuale amministrazione”; sottolineando che dal conto suo “nonostante la spavalderia da outsider, è certamente un insider dell’establishment” statunitense e che pertanto “ovviamente” non allenterà l’impianto sanzionatorio.